“Sogni” di inizio anno: riconoscere a tutti i bambini il diritto di essere figli

Il 2023 ha portato progressi importanti per i diritti dei minori e per la tutela della salute dei bambini più in difficoltà, ma ancora nessun passo avanti è stato fatto per il riconoscimento del diritto più importante: quello di essere figli

La fine (e l’inizio) dell’anno, si sa, sono i momenti ideali per fare dei consuntivi su quanto è stato e delle previsioni / speranze su quanto sarà. Classifiche, highlights, ranking… ognuno ha i suoi riferimenti per capire cosa di quanto sperato 365 giorni prima si sia effettivamente realizzato e cosa no; ma se nella maggior parte dei casi questi “riassunti” non servono a molto altro che a rivivere i momenti passati e ricordare episodi belli (o meno), altre volte i consuntivi di fine anno possono servire per rendersi conto di quanto davvero è stato fatto (o non fatto) di importante su determinate questioni e, nel contempo, aiutano a riflettere su quanto ancora ci sia da fare.
Ecco, allora, che diventa molto significativo in tal senso provare a capire che traguardi sono stati raggiunti nel corso del 2023 per quanto riguarda i diritti dei minori.

Riconosciuto il diritto dei bambini a un ambiente pulito, sano e sostenibili

Sicuramente, come sottolineato anche in un articolo di Vita.it, uno dei principali passi avanti è stato il riconoscimento da parte dell’ONU del diritto delle bambini e dei bambini a un ambiente pulito, sano e sostenibile. La conseguenza di questo è che i governi di tutti gli Stati dovranno riconoscere come i mancati passi avanti o, nel peggiore dei casi, il disinteresse per le questioni riguardanti il cambiamento climatico siano, di fatto, una violazione dei diritti dell’infanzia.
Sempre su questo tema, va segnalata anche la decisione presa alla Conferenza sul clima della Cop28 di programmare un “dialogo tra esperti” al prossimo appuntamento previsto a Bonn nel 2024 proprio per riflettere sulla sproporzione che gli effetti del cambiamento climatico hanno proprio verso i più piccoli.
Tra piccoli miglioramenti con un potenziale tutto ancora da verificare e progetti ancora da avviare, sicuramente, dal punto di vista della salute, il 2023 ha lasciato in eredità la prima vera campagna vaccinale contro la malaria per i Paesi africani: una svolta epocale resa possibile dai progressi della medicina e dalla sviluppo di un farmaco che secondo l’OMS negli ultimi 4 anni ha ridotto la morte per malaria tra i bambini africani del 14%.

Ancora manca il diritto di essere figli

Spulciando giornali, siti di associazioni e enti no profit, volontari e quant’altro, l’elenco potrebbe andare avanti a lungo, fortunatamente. Vero è, però, che purtroppo ancora più lungo sarebbe l’elenco di ciò che ancora rimane da fare e dei traguardi che, anche per l’anno appena passato, non sono stati raggiunti.
In cima a questa ideale lista, ancora una volta, c’è il mancato riconoscimento del primo diritto di tutti i bambini del mondo: quello di essere figli!

Un riconoscimento che, lungi dall’essere solo una formalità, potrebbe smuovere una situazione che da decenni si protrae senza che nessuno faccia qualcosa di concreto per cambiarla, nemmeno riuscire a contare, indicativamente, quanti sono questi minori abbandonati, per i quali non solo non esiste un registro ma nemmeno una stima aggiornata che parta da un’analisi sul campo.
Sul fatto che siano tantissimi, però, non ci sono dubbi: basta vedere le “neglect list” che periodicamente Ai.Bi., come tutti gli enti autorizzati alle adozioni internazionali, riceve dai diversi Paesi: elenchi interminabili di minori con situazioni sanitarie complesse, o facenti parte di fratrie estese o, soprattutto, bambini ormai grandi, di 9 anni o più, che magari hanno vissuto tutta la loro vita in orfanotrofio senza che nessuno si sia impegnato per dare loro quel diritto che, anche per il 2024, come ogni volta, è in cima alla lista delle cose che si spera il nuovo anno possa finalmente cominciare a cambiare.