20 novembre: Giornata Mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ma ancora non c’è il “diritto a essere figlio!”

Nonostante siano passati ben 33 anni dall’adozione della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, permane la lacuna più grave: a quanti minori nel mondo viene oggi negato il riconoscimento del “diritto fondamentale” di essere un figlio? Le liste dei bambini dimenticati negli orfanotrofi

Il 20 novembre ricorre la Giornata Mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, nella data in cui, nel 1959, venne firmata la prima Dichiarazione dei Diritti dei Bambini, e in cui, nel 1989, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò la nuova Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Il rispetto dei diritti parte da vicino a noi

Passi importanti e significativi, ma che, purtroppo, a distanza di così tanti anni, non solo non trovano una corrispondenza effettiva nella realtà dei fatti, con ancora troppi bambini e ragazzi che non hanno accesso a diritti fondamentali come l’assistenza sanitaria, la nutrizione e l’istruzione, ma anche che, dopo oltre tre decenni, non ha saputo rimediare alla mancanza più grande che da subito caratterizzò la stessa dichiarazione, nella quale non è presente il richiamo al fondamentale diritto di tutti i bambini del mondo a essere figli!
E non è solo una questione di guerre, di pandemie, di povertà… Molto spesso i diritti dei più piccoli non vengono rispettati in Paesi cosiddetti “evoluti”, così come a due passi da noi, dietro l’angolo di un’apparente tranquillità che ci si sforza di vedere come tale perché è più facile così, mentre prendere davvero consapevolezza di quanto succede fa male, e agire di conseguenza costa fatica.
Ecco perché la giornata dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza dovrebbe servire prima di tutto a questo: a non fare finta! A non chiudere gli occhi! A non illudersi che i problemi siano lontani e che ciascuno di noi non possa fare qualcosa qui e ora.

I bambini dimenticati delle neglect list

Non possiamo ricordarci delle migliaia e migliaia di bambini abbandonati negli orfanotrofi di tutto il mondo solo quando si riceve una neglect list, quelle terribili liste di nomi di minori che da anni sono in istituto e che vengono dichiarati adottabili quando ormai, per loro, è difficilissimo trovare una famiglia che li possa accogliere.
L’ultima di queste liste, ricevuta da Ai.Bi. dalla Colombia, conteneva ben 1147 nomi, ma basta una breve ricognizione tra i referenti dell’Associazione o sui siti delle Autorità Centrali nei diversi Paesi per scoprire che in Perù se ne contano 347, in Bulgaria 381, in Moldova 335, in Cina addirittura 3.157 nonostante il dato sia aggiornato a tre anni fa! E ancora 38.100 in Russia, mentre nel foster-care USA ce ne sono 400 mila dei quali 117.000 adottabili.
Ecco, allora, che di fronte a tutto questo suona particolarmente significativo il titolo scelto dal Gruppo CRC, che raccoglie oltre 100 Associazioni tra le quali Ai.Bi.,per l’evento che si terrà il 23 novembre: L’agenda per l’infanzia e l’adolescenza. 10 passi per rendere concreto l’impegno verso le nuove generazioni”. Si tratta di un momento di confronto tra i network del Terzo settore e la politica in merito alle priorità nei confronti dell’infanzia e dell’adolescenza sulle quali sollecitare l’intervento del nuovo Governo. A partire, Ai.Bi. non si stancherà mai di ripeterlo, dal diritto fondamentale di tutti i bambini a essere figli”
L’evento sarà moderato dalla giornalista Sara De Carli, di Vita, e sarà trasmesso in streaming in diretta Facebook e sul canale YouTube di Vita Magazine.
Per registrarsi all’evento, si può scrivere una mail a info@gruppocrc.net