Riforma Adozioni Internazionali: Gassani (AMI), “occorre prevederne la gratuità”

All’interno del dibattito sulla riforma della legge delle adozioni internazionali riportiamo oggi il parere di Gian Ettore Gassani, presidente dell’associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani.

Il punto critico dell’attuale panorama sulle adozioni internazionali è legato ai costi, spesso non documentabili all’estero e non detraibili, occorrerebbe prevederne la gratuità.

In Italia ogni anno si spendono circa 250.000.000 di Euro per le intercettazioni e non si riesce a creare un “tesoretto” per sostenere le coppie che desiderano adottare. In un periodo come questo, di crisi economica, in cui molte famiglie faticano ad arrivare alla terza settimana, l’adozione sembra diventata un lusso che si possono permettere solo famiglie con un tenore medio-alto e che in altri ceti sociali è possibile solo accendendo un mutuo.

Lo stato deve investire sulle adozioni internazionali, altrimenti il rischio è quello di arrivare ad un punto in cui scompariranno.

E’ necessario cambiare anche la mentalità. L’adozione internazionale deve essere una scelta di amore e coraggio, oggi invece c’è un atteggiamento troppo consumistico, spesso si va alla ricerca del “bambino perfetto” facendo una selezione fin dal principio del percorso adottivo. I coniugi italiani nel 60% dei casi chiedono ed ottengono bambini di sesso maschile quando invece “le leggi internazionali sanciscono che una coppia debba adottare un bambino ‘a scatola chiusa’ senza poter scegliere etnia, colore della pelle, provenienza geografica, sesso e condizioni di salute.

Il rischio che ne deriva è poi il fenomeno della restituzione del minore, una piaga che si riversa sul bambino. I principali punti su cui occorre dunque concentrarsi per una riforma della legge sulle adozioni internazionali devono essere: la gratuità, la trasparenza nelle procedure e un’attenta analisi delle motivazioni di fondo al momento dell’assegnazione dell’idoneità, utilizzando criteri più severi”.