Ritorno a scuola: sopra i 6 anni tutti con la mascherina

Si potrà togliere durante le interrogazioni, a mensa e in educazione fisica. Ma i genitori non ci stanno: “I bambini non la sopportano”.

Si è riunito nuovamente, mercoledì pomeriggio il Comitato Tecnico Scientifico per la riapertura delle scuole. Priorità massima la ripartenza di tutti gli istituti il prossimo 14 settembre.

Durante il nuovo vertice, gli esperti, il Commissario all’emergenza e i ministeri di Istruzione e Salute, hanno ribadito la necessità di garantire in ogni scuola il distanziamento fisico di almeno un metro tra le persone, obiettivo da rendere reale quanto prima, ma per farlo occorrono spazi ulteriori per le aule troppo strette e l’arrivo dei nuovi banchi, che inizieranno ad essere distribuiti nelle scuole a partire dall’8 settembre e per tutto il mese di ottobre, con il rischio per alcuni istituti di riniziare le lezioni senza la presenza dei nuovi arredi scolastici indispensabili per garantire il distanziamento.

Il criterio di distribuzione, ha spiegato il Commissario Arcuri, si baserà sul margine di rischio di contagio nel territorio. Più è elevato e più i banchi arriveranno prima.

Obbligo di mascherine in classe

Dalla riunione di ieri è emerso anche l’obbligo per gli studenti sopra i 6 anni di indossare la mascherina a scuola e in classe, durante le lezioni. Sarà possibile toglierla esclusivamente nel corso di un’interrogazione, a mensa e durante le lezioni di educazione fisica.

La decisione sembra ribaltare quanto indicato dal Ministro Azzolina la scorsa settimana quando aveva annunciato che con il rispetto del metro di distanza il presidio poteva non essere utilizzato in aula, scelta probabilmente rivista a causa dell’aumento dei contagi di questi giorni.

Intanto il commissario all’emergenza Covid, Domenico Arcuri a reso noto che “a disposizione di studenti e personale ci saranno 11 milioni di mascherine al giorno e saranno distribuiti 170mila litri di gel igienizzante la settimana per rispondere ai tre requisiti di base: protezione individuale igienizzazione mani e screening”.

I dubbi sulla fattibilità della misura

Tutti concordi sull’utilità del presidio sanitario, ma non sulla fattibilità dell’utilizzo negli scolari soprattutto più piccoli.

Il primario del Dipartimento Malattie Infettive del policlinico Tor Vergata di Roma, Massimo Andreoni, in una intervista a Radio Radio, riportata da Orizzonte Scuola afferma: “Sulla fattibilità di questa misura ho grande perplessità, è una cosa utile ma poco intelligente perché poco attuabile. Noi dobbiamo dire cose fattibili. Questo significa far impazzire i maestri e anche i bambini, con il rischio che poi queste regole non si applichino. Anche per noi medici professionisti è un’abitudine dura quella della mascherina e ogni tanto dobbiamo prendere fiato, pensate i bambini. Poi vediamo che ogni giorno si cambia idea, aspettiamo la scelta finale sulla scuola ma oggettivamente per i bambini più piccoli è difficile, dalle medie già è più facile. Sono perplesso”.

Perplessità anche tra i genitori. Rosaria D’Anna presidente dell’Associazione Genitori tuona in un’intervista alla Stampa: “Abbiamo forti perplessità, è una tortura per un bambino rimanere tante ore in classe con una mascherina e non è nemmeno salutare, sarebbe preferibile trovare delle alternative e prevedere maggiore coinvolgimento dei genitori nelle scelte”.

Infine, per l’individuazione e la gestione dei casi sospetti nelle scuole, con l’ipotesi di messa in quarantena della classe o la chiusura temporanea dell’istituto coinvolto, gli esperti rimandano a nuovi documenti che saranno a breve resi pubblici,  ma sulle misure di sicurezza “la decisione definitiva la prende il governo nella sua interezza” sottolinea il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia: “Finché non c’è un accordo non ci sono linee guida”.