Roma. Kafala: l’urgenza di attuare la Convenzione dell’Aja anche in Italia. Due giorni di studio e di confronto tra esperti internazionali

Sarà un appuntamento imperdibile e che promette interessanti spazi di confronto ‘in punta di diritto’ su un tema delicato e spinoso come quello della tutela dei minori il ‘Secondo colloquio Italo-marocchino di Diritto Comparato’, in programma giovedì e venerdì prossimi a Roma, presso la sede del Consiglio Nazionale Forense (via del Governo Vecchio, 3) e al ‘Palazzaccio’ di piazza Cavour, la ‘casa’ della Corte di Cassazione. Il Colloquio è promosso e sostenuto dall’Istituto per l’Oriente ‘Carlo Alfonso Nallino’ di Roma.

Sarà un momento importante per presentare spunti di riflessione e fare luce sulla ‘kafala’, l’istituto giuridico di diritto musulmano per tutelare e proteggere i minori abbandonati o in difficoltà, così come per la tutela temporanea tra parenti. All’incontro sarà presente, per Ai.Bi, anche Enrica Dato, avvocato ed esperta di diritti dei minori.

“E’ già importante che in Italia si parli di questo argomento – sottolinea Dato – visto che esiste una situazione estremamente complessa da normare: la presenza delle massime autorità giuridiche – penso ai Giudici di Cassazione sia italiani che marocchini – e il fatto che l’evento sia occasione di confronto tra esperti dei due Paesi, rendono il Convegno un evento eccezionale e un bellissimo segno di attenzione per questo delicato argomento“.

“Attualmente – prosegue l’avvocato – dopo la ratifica della Convenzione dell’Aja del 1996 ‘sulla competenza, la legge applicabile, il riconoscimento, l’esecuzione e la cooperazione in materia di responsabilità genitoriale e di misure di protezione dei minori’, con la legge 8 giugno 2015, n. 101 in vigore da ottobre 2016, le modalità di riconoscimento della ‘kafala’ non risultano normate. La Presidenza del Consiglio dei Ministri, Autorità Centrale italiana competente in base all’art. 33 della Convenzione, ha il potere di approvare o meno le misure di ‘kafala’ disposte all’estero per minori di cui è prevista la residenza in Italia senza che tuttavia tale approvazione sia sorretta da requisiti e procedimenti predefiniti”.

Un tema d’attualità, almeno in base ai dati ISTAT secondo i quali il Marocco si conferma in testa alla classifica dei Paesi di provenienza dei minori, con 510.450 persone regolarmente residenti.

A questo link è possibile accreditarsi alle sessioni in programma, che vengono riconosciute dalla Scuola Superiore dell’Avvocatura come attività di formazione, con 9 crediti formativi complessivi.

Ecco il programma completo dell’iniziativa