Romania: abbandonati per un lavoro all’estero, fino a tentare il suicidio

Li chiamano left behind children, dall’inglese: bambini lasciati a casa. Sono centinaia. Minori che mamma e papà decidono di lasciare in patria per andare in cerca di impiego all’estero, nella ricca Europa occidentale.

Il fenomeno riguarda diverse aree dell’est europeo. La stampa internazionale vi sta puntando gli occhi sopra, per documentare una situazione che purtroppo espone i minori coinvolti a rischi estremamente gravi. Si suppone che i figli, una volta salutati i genitori, restino presso i parenti. Ma nella maggior parte dei casi si registra che i ragazzi smettono di andare a scuola, manifestano problemi nel comportamento e nello sviluppo psico-affettivo, finiscono in istituto. Alcuni casi-limite hanno spinto i ragazzi, colpiti da un trauma di vero e proprio abbandono, a tentare il suicidio.

Fortunatamente se ne sta occupando anche lo Stato. E non solo. Il comitato UEFA è sceso in campo per i bambini: il governo romeno ha approvato alcuni programmi di educazione allo sviluppo, promossi in partenariato con UEFA, per i minori che rientrano in questa categoria, mirati a promuoverne la crescita attraverso la pratica del calcio.

(Fonte: Terres des Hommes, 22 giugno 2012)