romania, troppi bambini abbandonati rispetto alle famiglie disponibili: urge l'adozione europea

Romania. In un anno 10mila bambini abbandonati alla nascita: urge l’adozione europea. La proposta di Ai.Bi.

Nel Paese dell’est Europa, come in molti altri Paesi europei, non sono stati ancora risolti i problemi legati all’accoglienza dei minori abbandonati. Fra l’altro, l’adozione internazionale è bloccata dal 2005, salvo che per le coppie rumene residenti all’estero o per famiglie con almeno un componente di nazionalità rumena 

Inoltre, con circa 20mila bambini che vivono in orfanotrofi dei 57mila abbandonati, il numero di famiglie disponibili all’adozione non è sufficiente rispetto a quello dei bambini adottabili: nel 2017 per 3.250 minori adottabili c’erano soltanto 1.881 famiglie idonee all’adozione

Romania, troppi bambini abbandonati rispetto alle famiglie disponibili: urge l'adozione europeaIn Romania si conferma un trend di numeri importanti, nel quadro dell’Unione Europea, riguardo ai minori abbandonati: sono circa 57mila, 20mila dei quali vivono in orfanotrofio, non avendo trovato una famiglia disponibile ad accoglierli.

Dal 2005 le adozioni internazionali sono state bloccate e a partire dal 2013 sono state parzialmente riaperte, ma solo per le coppie rumene che vivono all’estero o per le famiglie ‘miste’ in cui ci sia almeno un cittadino della Romania.

Intanto, però, nel periodo tra luglio 2016 e giugno 2017 l’Autorità Nazionale rumena preposta alla tutela e al processo di adozione ha calcolato che sono stati abbandonati oltre 10mila bambini. Tra le quattro principali cause individuate ci sono la povertà (36%), la disabilità, l’abuso e la negligenza. E l’allargamento della ‘forchetta’ tra ricchi e poveri nel Paese ha favorito la crescita esponenziale di nuovi casi di abbandono minorile. Ancora lo scorso anno, rispetto alla disponibilità di circa 3.250 minori all’adozione, solo 1.880 coppie avevano i documenti in ordine per poter eventualmente adottare.

Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini è uno dei 5 enti italiani accreditati dalle autorità locali ad operare in Romania e ad oggi, con il nuovo sistema previsto dopo la riapertura nel 2014, ha portato a termine 11 adozioni internazionali, riscontrando un’ottima collaborazione con le autorità locali, sia per le procedure che per i tempi di attesa.

Di fronte ai numeri sopra indicati, con più bambini adottabili che coppie disponibili in Romania – realtà verosimilmente identica anche negli altri paesi europei (in Italia sono circa 400 ogni anno i bambini dichiarati adottabili che non vengono adottati) – perché non pensare  a una formula di adozione ‘europea’ che faciliti, velocizzi e favorisca con ogni mezzo, nel nostro continente, i percorsi adottivi per questi minori senza famiglia tra i vari Paesi UE?

Fin dal 2006 Amici dei Bambini sostiene la necessità di realizzare l’adozione europea. In un documento che l’associazione ripropone in tutti gli incontri dedicati ai diritti dei minori, Ai.Bi. sostiene la necessità di riconoscere la mancanza di una famiglia come “abuso istituzionale”, e quindi “il diritto negato del minore alla famiglia” come una violazione del diritto fondamentale della persona. Una ‘rivoluzione’, quella proposta da Ai.Bi, basata su sei punti.

Primo. Prevedere regole uniformi e omogenee sul rilascio di un’idoneità all’adozione europea, valida in tutti gli Stati aderenti all’Unione. Secondo. Una banca dati europea dei potenziali genitori adottivi, a cui attingere in caso di fallimento delle banche dati nazionale. Terzo. Una banca dati dei minori europei dichiarati adottabili e non accolti attraverso l’adozione nazionale. Quarto. Realizzare un albo degli enti autorizzati all’adozione europea, con iscrizione obbligatoria quale presupposto per operare. Quinto. Creare un’autorità’ centrale europea, con il compito di predisporre e vigilare sugli strumenti di attuazione dell’adozione europea. Sesto. Introdurre il principio di gratuità dell’adozione europea.

Anche per questo, l’avvocato Enrica Dato illustrerà la proposta di Amici dei Bambini in occasione della prossima Conferenza EurAdopt, in programma a Milano il 24 e 25 maggio 2018.

Fonte: Avvenire