Ruslan Adriano Cristofori, medaglia d’argento a Baku: “A Gabicce vi racconterò la bellezza della adozione: il più bel tuffo della mia vita”

ruslan-cristofori-maglia-aibiLui sa di essere un fortunato, un eletto, di essere quello che è oggi, un tuffatore di fama internazionale insignito della medaglia d’argento ai Giochi europei di Baku, non solo per le sue capacità sportive ma anche e soprattutto perché è stato salvato dall’abbandono.

Perché quel giorno di 14 anni fa, è stato portato via dall’orfanotrofio e accolto in casa dove è stato amato e accudito. Sa di essere Ruslan Adriano Cristofori perché, a differenza di tanti altri bambini dello stesso orfanotrofio, lui ha avuto il “privilegio” di diventare figlio salvandosi così dalla desolazione, solitudine e da un destino infelice che probabilmente non lo avrebbe portato sui trampolini di tutto il mondo.

Un adulto/bambino che ha la consapevolezza di essere amato: certezza che solo un figlio adottivo sa non essere una ricchezza scontata. Lui ha vissuto tutto questo sulla sua pelle. E l’essere adottato è una medaglia di cui va orgoglioso al pari di quella d’argento di Baku.

Tanto da voler essere testimone attivo della bellezza dell’accoglienza. Perché come ama ripetere “La fortuna che io ho avuto si chiama Famiglia e vorrei che la provassero tanti altri bambini”. Per questo Ruslan non ha avuto dubbi quando ha scelto di diventare testimonial di Ai.Bi. Amici dei Bambini e in quanto tale essere presente al convegno internazionale “Adozione Internazionale in cerca di futuro” in programma il 26-27 Agosto 2015 al Grand Hotel Michelacci, Gabicce Mare (PU) organizzato da Amici dei Bambini, l’appuntamento clou della XXIV settimana delle famiglie di Amici dei Bambini.

Sarà lui che racconterà in prima persona la sua storia, i suoi ricordi di bambino abbandonato prima e adottato dopo, i suoi primi giorni in famiglia, cosa voglia dire crescere in un contesto accogliente e cosa invece in un orfanotrofio, giorno dopo giorno, in attesa di qualcuno che ti venga a prendere.

Sarà un Ruslan che si svestirà dei panni di campione di tuffi per parlare da ragazzo adottato ai tanti bambini adottati, ai rappresentanti istituzionali, enti, associazioni e politici internazionali presenti al Convegno, con un unico scopo: essere la dimostrazione vivente di quanto l’adozione sia salvezza. E questo ragazzo, con la faccia pulita e gli occhi color del cielo ne è la conferma vivente.  Perché Ruslan, l’atleta calmo e posato che è ora, non ha perso un secondo a struggersi sulle ragioni del suo abbandono da parte dei genitori biologici, troppo impegnato com’era a vivere la sua favola fatta di realtà e concretezza. Poi con il supporto di mamma e papà, ha saputo trasformare la fortuna in talento, l’energia in disciplina.

Ma intanto la visibilità guadagnata sul podio di Baku la spende tutta per lanciare un appello: La gente ha paura di adottare – dice Ruslan dimostrando una maturità eccezionale per la sua età -, ma alla fine l’adozione è una cosa semplice e naturale. E’ uno scambio di affetto: tra due genitori che vogliono donare amore a un figlio, e un bambino che desidera solo avere una mamma e un papà. Adottate, perché è bellissimo!”.