Russia: il problema degli orfani russi non si cancella con gli incentivi economici

AG5Alexander Gezalov è uno che sa quel che dice. Studioso del sistema degli internati in Russia, è autore di svariati articoli e libri dedicati all’ argomento. Suoi sono titoli quali ‘La roulette russa per gli orfani’, ‘La convenienza del sistema’, ‘Orfanotrofio di Pasqua’, ‘Dove collocare gli orfani’. A monte della sua preparazione, c’è però l’esperienza. Classe 1968, Gezalov ha vissuto la sua infanzia in un orfanotrofio della Mosca sovietica.

Su  «Philanthropy.ru», giornale russo dedicato alla Carità, Gezalov tira le prime somme della legge ‘Dima Yakovlev’ che dal 2012 vieta l’adozione di orfani russi da parte di famiglie americane. Com’ è noto gli Stati Uniti sono il Paese che adotta di più al mondo. Le statistiche registrano ingressi di minori russi con punte di 5862 ingressi nel 2004, scese a 749 nel 2012. Lo stop imposto dalla nuova legge voluta dal Governo non ha causato un’ impennata delle adozioni interne, come speravano i funzionari russi. Negli istituti restano- scrive ancora Gezalov- 120mila orfani.

Diverse le cause. Innanzitutto i russi conducono una vita molto difficile, in case piccole, dove non c’è spazio per un altro bambino, oltretutto orfano.

Il secondo aspetto da considerare- rileva Gezalov- è che le coppie russe, se possono permettersi il ‘lusso’ di adottare, sognano un bimbo piccolo e sano. Mentre negli istituti ci sono bambini ‘grandicelli’ e magari con problemi di salute.

Ultimo freno arriva dalla «resistenza silenziosa, ma tenace dell’intero sistema». Scrive Gezalov: «Le vite dei direttori degli istituti dipendono fortemente dagli orfani: è grazie agli orfani che vengono pagati i loro stipendi, le indennità, altri sussidi e benefit a loro riservati».

E comunque per ogni bambino che riesce a lasciare un istituto, altri ne arrivano. Osserva l’ex orfano 44enne: «Possiamo dare una scossa agli internat, buttare gli orfani fuori dagli istituti e metterli in famiglie affidatarie. Ma arriveranno comunque nuovi orfani, anche perché in Russia non ci sono molte famiglie disposte a prendersi cura di minori orfani». 

«Il problema degli orfani russi non si cancella a suon di incentivi economici», rimarca Gezalov.

E allora che si fa? Una soluzione al dramma dei bambini abbandonati, potrebbe essere a parere di Gezalov, l’affido. Ne è convinto, perché ha sotto gli occhi i benefici che i bambini traggono da questa soluzione.

Racconta: «Recentemente ho visitato una casa-famiglia, dove ho rivisto alcuni bambini che avevo già incontrato precedentemente in un internat. Ho notato dei cambiamenti sorprendenti: ad una delle bambine, quando viveva in internat, era stata diagnosticata una paralisi cerebrale, viveva perennemente sdraiata e veniva alimentata dal personale dell’istituto tramite una cannuccia. Ora, nella casa-famiglia, riesce a sedersi e parla correttamente. Promette di migliorare ancora, dice la madre affidataria, anche se ancora non riesce a stare in piedi».