“Sappiamo che bambini piccolissimi non si possono adottare, per cui siamo disponibili ad arrivare ai sei mesi di età”…

Il corso di Ai.Bi. in Moldova aiuta i genitori ad avere aspettative realistiche. E favorisce le adozioni nazionali. Griffini: Questa è vera cooperazione. Non deve essere lasciata solo all’iniziativa privata”

“Buongiorno, insieme a mio marito abbiamo deciso di adottare due bambini. Due fratelli. Sarebbe meglio se fossero maschio e femmina. Essendo consapevoli che non è possibile adottare bambini piccolissimi abbiamo deciso di dare la nostra disponibilità per bimbi fino ai sei mesi di età. Come possiamo fare?”.

Questa domanda, vera, è tra quelle che sono state scelte dallo staff di Ai.Bi. – Amici dei Bambini in Moldova, per avviare il corso di formazione che, da ormai nove anni, l’organizzazione svolge nel Paese per preparare le coppie interessate all’adozione nazionale. Il corso si svolge sul modello di quello organizzato da Ai.Bi. – Amici dei Bambini in Italia: l’incontro formativo ed informativo che offre a chi vuole aprirsi all’adozione, le più dettagliate informazioni in merito alla procedura prevista per legge e agli aspetti più delicati della nuova vita che inizierà, una volta arrivato il bambino in famiglia.

Lo scopo del corso di formazione, soprattutto, è anche però quello di mettere gli adulti da parte dei bambini, e di far loro capire che, se questi non scelgono i propri genitori, allora perché dovrebbe avvenire il contrario? Gli aspiranti genitori adottivi devono essere guidati verso aspettative realistiche sulla realtà della adozione, che è, prima di tutto, una forma di accoglienza.

Un’attenzione particolare, pertanto, viene prestata al principio della non-discriminazione dei bambini in adozione, ma anche degli adottanti, parlando, sotto questo punto di vista, di discriminazione legata all’etnia, al sesso, alla religione e, fattore non secondario, all’età.

Analizzando la situazione reale dei minori dichiarati adottabili nella Repubblica di Moldova, infatti, ci si rende subito conto che, di bambini piccoli, con statuto di adottabilità, praticamente non ce ne sono. Su un totale di 580 bambini adottabili, attualmente nella lista, pochissimi sono i casi di bambini di età inferiore ai tre anni. Non solo. Su un totale di 361 bambini disponibili per le adozioni internazionali, 202 fanno parte di diverse fratrie numerose, dai tre bambini in su, con età fino a 17 anni. 52 bambini, poi, presentano gravi problemi di salute. 48 sono i minori di 17 anni, ormai praticamente maggiorenni, ma non per questo meno bisognosi di una famiglia disposta ad accoglierli e ad amarli.

“I risultati del corso – spiega il presidente di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, Marco Griffinisono sorprendenti. Alla fine della seconda giornata di formazione, il sogno degli aspiranti genitori cambia e diventa più realistico: da coppie che pretendono di adottare due bambini, assolutamente maschio e femmina, con l’età massima di sei mesi si arriva a parlare di due bambini di qualsiasi sesso, con un’età di quattro anni. Attività come queste, che svolgiamo anche nei Paesi d’origine, garantiscono l’applicazione concreta del principio di sussidiarietà e dovrebbero entrare fra i progetti finanziabili di cooperazione internazionale, perché veramente combattono l’emigrazione. Si pensi all’ipotesi di un minore che, accolto da una famiglia, trova il modo di rimanere nel proprio Paese, nella propria comunità nazionale. Eppure attività come queste non vengono finanziate, ma lasciate agli sforzi di pochi enti virtuosi”.

Dal 2011, più di 700 aspiranti genitori adottivi in Moldova hanno seguito il corso di formazione di all’adozione, organizzato da Ai.Bi. e hanno ottenuto, in seguito, un attestato.