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Colella (Arai) “La salvezza dell’adozione internazionale passa solo dal pubblico”. Ma proprio un ente pubblico ( Cai) ha paralizzato il sistema e una adozione con Arai costa 48 mila €

Nei commenti seguiti alla notizia dell’apertura di un’inchiesta sull’ente autorizzato EnzoB, c’è stata anche la proposta da parte del direttore dell’Arai, Anna Maria Colella, di fare dell’adozione internazionale un sistema interamente pubblico per meglio tutelare sia le coppie sia i minori in stato di abbandono.

Adozioni, il Ciai contro la commissione presieduta dalla Boschi: “Non si riunisce, non controlla e non dà finanziamenti”

Il sito è fermo da otto mesi, quando l’ex ministro delle Riforme ne ha assunto la presidenza. Il numero verde risulta inesistente e le mail tornano indietro. Paola Crestani, presidente del Centro italiano aiuti all’infanzia: “Boschi aveva annunciato una riunione a settembre ma stiamo ancora aspettando. L’ente non svolge più […]

E anche quest’anno è finito: cosa rimane in sospeso per le adozioni

Il 2016 si è appena concluso e come scrive Stefania Vadrucci sul sito de Il Sole 24 Ore è tempo di bilanci anche per quanto riguarda le Adozioni internazionali: dallo stallo in cui si trova la Commissione Adozioni Internazionali (Cai),  ai rimborsi che centinaia di famiglie ancora attendono alla mancata pubblicazione dei dati e delle analisi delle adozioni internazionali. L’articolo è stato pubblicato il 30 dicembre e ve lo riportiamo nella sua versione integrale.

“AAA – Ministro con delega all’adozione internazionale cercasi”. Nessuno vuole la “patata bollente” della presidenza Cai

La politica fugge dai problemi dell’adozione internazionale. A quanto pare, all’interno del nuovo esecutivo guidato da Paolo Gentiloni, la ricerca di una figura – ministro o sottosegretario – disposto ad assumersi le deleghe di presidente della Commissione Adozioni Internazionali si sta rivelando una vera impresa.

“Dopo vittoria ‘No’, ora che succederà nell’adozione internazionale? Porre fine al clima di odio e veleni di questi 3 anni per gettare le basi di una rifondazione del sistema

Il mondo delle adozioni internazionali conta poco, che rilevanza politica possono avere quelle poche migliaia di famiglie che cercano di dare una famiglia a dei bambini abbandonati?“. Deve essere stato questo il pensiero del premier Renzi da quando si è insediato a Palazzo Chigi, quasi 3 anni fa. Infatti come è stata incomprensibile la scelta di affidare a Silvia Della Monica, già vicepresidente anche la delega di Presidente della CAI (Commissione Adozioni internazionali), creando così le premesse di una gestione assolutamente monocratica, autoreferenziale e non collaborativa, così del tutto inspiegabili sono stati i successivi comportamenti del Premier, inossidabile e sordo agli appelli che quotidianamente si levavano dalle famiglie adottive, associazioni familiari ed enti autorizzati. 

In Italia 3 milioni di coppie sterili: procreazione assistita sì, adozione internazionale no. Per lo Stato la prima è gratuita, anche se ha successo solo nel 18% dei casi. Dimenticata l’accoglienza dei bambini abbandonati

Quando si tratta di genitorialità, la legge non è uguale per tutti. Lo dimostra la decisione del nostro governo di inserire le tecniche  di procreazione medicalmente assistita tra le forme di maternità che possono contare sul sostegno economico previsto dai Lea – Livelli Essenziali di Assistenza -, mentre l’adozione internazionale è rimasta ormai orfana di qualunque misura di supporto.