Senigallia. Padre muore con suo figlio, nel tentativo di strapparlo dal suo intento suicida

Una tragica storia di amore paterno: Stefano e Paolo sono morti assieme, investiti dal treno. Il ragazzo, sofferente di depressione, dopo un litigio con il padre, è uscito di casa sbattendo la porta. Il padre lo ha seguito per proteggerlo

In questi giorni la cronaca, ci pone di fronte a figure di genitori in situazioni estreme: genitori che incuranti del loro ruolo sono completamente disinteressati dei loro figli, o genitori-eroi che per salvarli, non esitano a sacrificare la propria vita.

Recentemente, abbiamo letto su alcuni organi di informazione, del drammatico episodio di padre e figlio: Stefano (63 anni) e Claudio (26 anni) travolti insieme da un treno a Senigallia, dove si trovavano in vacanza.

Stefano e Paolo sono morti assieme, investiti dal treno, mentre Stefano stava tentando di salvare il figlio dal suo proposito suicida. Il ragazzo, come spiega Avvenire, soffriva di depressione e aveva litigato con il padre, magari per una cosa di poco conto, “ma in un depresso ogni goccia può essere quella che fa traboccare il vaso”.

Il ragazzo è uscito di casa sbattendo la porta. Il padre lo ha seguito per proteggerlo. Il giovane è corso sui binari della ferrovia. Il padre lo ha inseguito. Il treno merci stava per arrivare, ma le luci e il rumore del convoglio non hanno smosso il giovane dal suo proposito. Il papà, cercando di strapparlo alla morte è stato investito con il figlio.

Quanto amore in questo gesto, quanta nobiltà d’animo in questo padre che non ha pensato a se stesso, ma al figlio, che, in quell’atroce momento, era “in lui” nel senso più profondo e di cui si era fatto carico delle più intime sofferenze.

Questa è una tragica storia d’amore paterno, ma dalla tragedia si intravede un germoglio di speranza, quello per un mondo che va oltre gli interessi materiali ed è capace di sacrificarsi per gli altri, come ha fatto Stefano per il suo amato figlio.