Si chiama Sostegno Senza Distanza, il ponte di Ai.Bi. tra i sostenitori e i bambini abbandonati

ssd news 1Per eliminare ogni barriera tra un sostenitore e un minore abbandonato Ai.Bi. ha rinominato il sostegno a distanza in sostegno senza distanza, dedicando a questa splendida forma di accoglienza un nuovo sito.

Sul web ogni giorno vengono pubblicate storie dei bambini che raccontano la loro vita, le loro emozioni, le loro sofferenze all’interno dei centri di accoglienza o delle case famiglie o degli asili. Inoltre ci sono fotografie che documentano le attività nei centri. Non mancano tutte le informazioni pratiche sulla deducibilità fiscale, le FAQ, il modulo info s.s.d. da scaricare e un forum di discussione. Ma la grande novità, dedicata a tutti i sostenitori, è l’area riservata.

Una grande finestra che ogni sostenitore potrà aprire sul progetto che ha deciso di seguire e appoggiare, una finestra dove si potrà vedere da vicino quello che avviene nel Paese e nel centro di accoglienza, ed avere pertanto la possibilità di immergersi nella vita quotidiana dei bambini sostenuti.

Sul sitosi ha la possibilità di scegliere le varie modalità per essere abbinati ad un bambino o ad un progetto compilando un form on line. Sostenere senza distanza vuol dire garantire un futuro ai bambini abbandonati e con Ai.Bi. quest’aiuto lo si potrà dare in modi diversi.

Si potrà essere abbinati ad un bambino attivando un sostegno personalizzato con una donazione di 50 euro mensili. Si avrà, in questo modo, l’opportunità di diventare l’unico sostenitore di quel bambino. La peculiarità di Amici dei Bambini è che, a differenza di altre organizzazioni, il bambino che si sostiene è uno solo, vero e non simbolico.

Con questa modalità il sostenitore potrà aiutare un bambino nella realizzazione del suo progetto di vita. Seguirlo nel suo percorso educativo, dandogli la possibilità di frequentare una scuola, di essere visitato da un medico, di garantirgli alcune ore di svago e divertimento all’interno di una ludoteca. Ma non solo, raccogliere informazioni sulla famiglia d’origine al fine di redigere un piano di vita per il bambino e mirare ad un eventuale reinserimento familiare. Insomma vederlo crescere donandogli direttamente quell’affetto e quel calore che gli è stato negato. Si avrà la possibilità di scrivergli una lettera, ricevere la sua risposta, spedirgli un piccolo regalo, ricevere le sue foto aggiornate.

Lui diventerà come un figlio lontano che si potrà seguire senza alcuna distanza.

Si potrà invece essere abbinati ad un progetto da 25 euro mensili per contribuire alle attività rivolte a tutti i bambini ospiti di un istituto, di una casa famiglia, di un centro di accoglienza o di un asilo.

Sì proprio così, con questa modalità di sostegno, invece di seguire un minore nello specifico, si avrà la possibilità di aiutare tutti i bambini ospiti di una struttura. Quindi garantire loro una serie di servizi: consulenza psicologica per attenuare le conseguenze del trauma dell’abbandono; consulenza legale per risolvere problemi legati allo status giuridico dei minori nonché l’ottenimento di documenti come il certificato di nascita, carte di identità e tessere sanitarie; promuovere laboratori formativi, corsi di formazione professionale per gli adolescenti; provvedere ai bisogni materiali dei bambini come libri, quaderni, abbigliamento ed altri beni di prima necessità; promuovere momenti di gioco e attività ricreative.

Con Ai.Bi. si potrà donare una speranza a tutti quei bambini abbandonati che, in ogni istante, desiderano diventare figli. Ecco perché ciascuno di noi può scoprire con meraviglia, da qualche parte nel mondo, un altro figlio, che non conosciamo, ma che ci sta chiamando e che, se sapremo dargli questa speranza, ci restituirà molto di più di quello che ci costerà.