Silvia Cappelli: un mandato per accogliere i bambini abbandonati

silvia_cappelli_mezzobustoCon la partenza di Silvia, saranno 4 i volontari espatriati di Amici dei Bambini nella Repubblica Democratica del Congo. Quella che attende Silvia è una sfida al contempo affascinante e difficile, in una terra tra le più povere del mondo, dove la fame e la guerra fanno sempre più proliferare la piaga dell’abbandono. È per questo, infatti, che Ai.Bi. ha scelto di incrementare il contributo di volontari in quel territorio.

Una vera investitura, è quella che ricevono i volontari espatriati di Amici dei Bambini alla vigilia della partenza per un Paese nel quale restano almeno due anni. Silvia Cappelli, 31enne di Forlì, si prepara a raggiungere gli altri tre volontari espatriati di Ai.Bi. a Kinshasa: Anna Molinari, Filomena Giovinazzo e Marco Puntin. I volontari espatriati di Ai.Bi. non sono semplici cooperanti.

Raggiungono le periferie del mondo, forti del mandato che conferisce loro l’associazione di famiglie adottive e affidatarie, La Pietra scartata, che è la custode della missione di Amici dei Bambini. Ovvero la lotta contro l’abbandono, che vede Ai.Bi. in prima linea in trenta Paesi. La cerimonia del mandato ha due volti: quello ‘operativo’ e quello spirituale.

Se la missione di Ai.Bi. è impegnarsi ad assicurare a un bambino abbandonato,la possibilità di vivere abbracciato a una mamma e un papà, lo facciamo in nome di Gesù. Se si aiuta un ragazzo cresciuto in un orfanotrofio a credere in sé stesso, e a impegnarsi per darsi un futuro, lo facciamo ancora e sempre in nome di Gesù.

Nella breve cerimonia Marco Griffini, in qualità di rappresentante della Pietra scartata, ha salutato la nuova volontaria dicendole: «Gesù risorto lo si incontra nei bambini abbandonati. Ogni volta che salverai uno di loro, tu saprai di aver realizzato su questa terra un pezzetto del Regno di Dio».mandato cappelli

Emozionata, Silvia ha ringraziato con queste parole: «Ho incontrato l’associazione in un momento difficile della mia vita. Mi sono sentita io stessa adottata da ognuno di voi».

Il compito che Silvia avrà a Kinshasa sarà quello di mettere le ali al progetto Kicasobu, Kinshasa Catering Social Bussines, finanziato dalla Fondazione Cariplo e dalla Regione Lombardia, e realizzato in collaborazione con l’associazione COE.

L’obiettivo del progetto è quello di avviare un’esperienza pilota di economia sostenibile e solidale. «Un compito non facile – ha sottolineato Valentina Griffini, direttore dell’ area estero di Ai.Bi.- che richiederà grandi capacità di empatia e dialogo con le comunità locali e i nostri partner. Il Congo, a dispetto di tutto,è un Paese nel quale noi di Ai.Bi. crediamo molto».

Ma Silvia, che ha alle spalle esperienze di cooperazione in Asia e di accoglienza di migranti (nella sua città ha fondato l’associazione Laboratorio Mondo) saprà affrontare con il sorriso ogni difficoltà che incontrerà sul cammino, «perché – insiste lei, – non sono sola. E questa è la mia grande certezza».