Siria. La Turchia realizza 60.000 abitazioni ad Idlib ma i rifugiati siriani non vogliono tornare

Muhammad Alaa al-Saeed:“Non posso tornare. Lì non c’è sicurezza, la disoccupazione dilaga e le condizioni di vita sono pessime”

Dal web magazine Al Monitor, si apprende che La Turchia ha recentemente completato la costruzione di oltre 60.000 abitazioni nella provincia nord-occidentale di Idlib, in Siria al fine di incoraggiare i rifugiati siriani in Turchia a fare ritorno nel proprio Paese d’origine. Questo, non sarà il numero definitivo delle costruzioni che la Turchia ha intenzione di realizzare, nella provincia di Idlib. È infatti prevista la costruzione di ben 100.603 entro la fine dell’anno.  Ciò permetterebbe, secondo il ministro degli Interni turco Suleyman Soylu un ritorno della popolazione siriana nella propria terra: sicuro, volontario e dignitoso.

Eppure, tra la popolazione siriana rifugiata in Turchia sta crescendo la preoccupazione

“Per mesi – racconta il giornalista del Al Monitor- l’ambiguità ha circondato il destino dei rifugiati siriani in Turchia, tra l’incertezza politica del Partito per la Giustizia e lo Sviluppo al governo, che ha aumentato i timori e le preoccupazioni dei rifugiati tra l’aumento dei discorsi di odio e razzismo contro di loro in Turchia.

“Temiamo costantemente di essere deportati in Siria – riferisce Muhammad Alaa al-Saeed, un rifugiato siriano residente a Istanbul, ad Al-Monitor – Le crescenti dichiarazioni turche contro i rifugiati sono allarmanti. Molti di noi non hanno documenti e quindi non possono rimanere legalmente”.

Fadel Abdul Ghany, presidente e fondatore della Rete siriana per i diritti umani, racconta al web magazine che i siriani non tornano volontariamente nel loro Paese, ma è piuttosto il risultato di misure restrittive…”

“Non posso tornare – continua Muhammad Alaa al-Saeed -nel nord-ovest della Siria. Lì non c’è sicurezza, la disoccupazione dilaga e le condizioni di vita sono pessime”.

L’impegno di Ai.Bi. in Siria per migliorare le condizioni della popolazione siriana ad Idlib

Attualmente sono due i progetti nei quali Ai.Bi. è impegnata, assieme al suo partner locale Kids Paradise, per migliorare le condizioni di vita della popolazione siriana: il primo è il progetto Sawyan – Empowerment of Civil Society in Idlib Governorate, finanziato dall’Unione Europea, che mira a rafforzare le Organizzazioni della Società Civile siriana perché possano essere il motore di una ripresa del Paese.
Il secondo progetto è invece portato avanti grazie al contributo dei Fondi 8×1000 a gestione statale 2019 e mira al rafforzamento della resilienza delle famiglie attraverso l’assistenza umanitaria e il supporto alle attività agricole.
Entrambi le iniziative possono essere sostenute da tutti aderendo al progetto “Adotta a distanza di bambini della Siria”: bastano 0,83 centesimi al giorno per dare il proprio contributo o attraverso una una donazione una tantum. 

Ricordiamo che tutte le donazioni ad Ai.Bi., comprese quelle per l’Adozione a Distanza, godono delle seguenti agevolazioni fiscali.