siria. Tra i bombardamenti e i profughi che hanno bisogno di aiuto, una proposta di pace

Siria. Prosegue la ‘spartizione’ dei territori, non si fermano i bombardamenti. Ai.Bi. da anni accanto al popolo siriano allo stremo

L’iniziativa ‘Non lasciamoli soli’ cerca di offrire risposte concrete alle difficoltà della popolazione che resta nei villaggi e in quel che resta delle città siriane dopo otto anni di duri combattimenti e di centinaia di migliaia di morti.

Né la Nato, né gli USA, tanto meno l’Unione Europea sembrano attualmente in grado di poter ripristinare un ordine e di garantire livelli di vita congrui per le persone che sono sopravvissute agli scontri e alla guerra, che peraltro ancora non è finita.

siria. Tra i bombardamenti e i profughi che hanno bisogno di aiuto, una proposta di pace

Non si fermano le grandi ‘manovre’ dei potenti attorno allo scenario siriano: come sottolinea un articolo del Sussidiario.it, parrebbe che ora “l’amministrazione Usa ha di nuovo cambiato idea: l’esercito siriano non deve riconquistare Daraa, Kuneitra e le zone limitrofe occupate dai radicali salfiti, tra cui al Qaeda. A riguardo, la posizione statunitense è stata chiara, il portavoce del Dipartimento di Stato Heather Nauert giovedì ha avvertito che l’esercito siriano non potrà riprendere il sud-ovest della Siria all’interno della zona de-escalation” altrimenti “gli Stati Uniti prenderanno misure ferme e appropriate in risposta alle violazioni del governo siriano in questo settore. In sostanza,  gli Stati Uniti e la Ue considerano le enclavi dei ribelli siriani alla stregua di ‘isole felici’ da preservare (ad esse infatti non sono applicate le sanzioni) anche se sono detenute da gruppi jihadisti non proprio ‘moderati’ ed in continuo conflitto tra loro.

Ma in tutto questo non emerge abbastanza come l’esercito siriano, in realtà, non sia tenuto a rispettare l’obbligo della tregua, soprattutto perché sono le milizie antigovernative che spesso non la osservano. Inoltre, è rilevante che nell’enclave sia presente anche lo stato islamico ed il gruppo terroristico Hay’at Tahrir al-Sham. Peraltro — anche se costantemente sottaciuta dai grandi media — la realtà ‘vera’ delle vessazioni esercitate dagli milizie salafite sulla popolazione civile all’interno delle enclavi è stata evidenziata ad ogni liberazione. Aleppo, Homs e poi Ghouta dovrebbero costituire esempi più che eloquenti. Le numerose interviste effettuate ai cittadini nelle città appena liberate, non sono fraintendibili e forniscono un utile corollario. Le scene di giubilo della popolazione aleppina l’indomani della liberazione, dicono chiaramente che la versione della realtà che rappresenta le “isole felici” è del tutto distorta. Se ciò non bastasse, è noto che anche i ribelli stessi, già dai primissimi tempi dell’occupazione di Aleppo, riconoscevano che la popolazione non li sosteneva e metteva in atto continue delazioni per eliminarli.

Scenario analogo delinea l’articolo anche per tutte le altre aree ‘contese’ della Siria. Un Paese che ancora stenta a ripartire e, soprattutto, in cui le persone ancora non hanno trovato àncore di salvezza per poter ricostruire con rinnovata fiducia la loro esistenza. Proprio questa situazione al limite dell’umano impone, oggi più che mai, di sentirci tutti spronati a lavorare per un mondo più abitabile e umano. La missione che anche Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini ha scelto d’intraprendere nel Paese fin dal 2013, attraverso l’attività operativa sul campo e la promozione di progetti di cooperazione internazionale destinati ai più fragili tra i fragili: bambini, ragazze-madri, anziani.

L’imperativo di Ai.Bi., non a caso, è ‘Non Lasciamoli Soli’, Campagna sostenendo la quale sarà possibile aiutarci a trasformare in azioni concrete il desiderio di stare ancora e sempre accanto ai più piccoli e indifesi del popolo siriano. L’iniziativa consente di donare una razione alimentare, una cesta di alimenti-base per una famiglia o il supporto psicologico per 10 bambini siriani che hanno dovuto guardare negli occhi l’orrore della morte e della devastazione. Basta poco per alleviare le sofferenze di un popolo che ha già patito fin troppo: grida con noi ‘Non Lasciamoli Soli’!

Fonte: Il Sussidiario.net