Siria. Un disperato appello per la pace: la preghiera dei bambini di Aleppo per implorare la fine delle stragi

marayati-e1423237008517Sarà un appello per la pace davvero speciale quello che i piccoli siriani rivolgeranno giovedì 6 ottobre. Perché non sarà rivolto soltanto ai grandi della Terra. I bambini di Aleppo parleranno anche a Dio, l’unico Dio che unisce cristiani e musulmani. Anche in memoria del glorioso passato della loro città, storico crocevia e luogo di incontro delle due religioni più professate al mondo.

Saranno centinaia i bambini che si incontreranno per chiedere che si fermi la spirale di violenza e di morte che da 5 anni e mezzo sta martoriando Aleppo e tutta la Siria e che negli ultimi giorni ha visto un’impennata dei livelli di violenza a danno soprattutto dei civili.

L’iniziativa, partita su impulso dei Padri Francescani, è stata promossa in particolare dall’arcivescovo Boutros Marayati, guida dell’arcieparchia armena cattolica di Aleppo. Tutti insieme, i bambini della città siriana chiederanno ai potenti del mondo di fare il possibile per porre fine alle stragi che si stanno accanendo con particolare crudeltà sulle vittime più inermi. “Ma soprattutto pregheranno – annuncia l’arcivescovo  Marayati -. Pregheranno per tutti i loro coetanei. E confidiamo nel fatto che la preghiera dei bambini è più potente di quella degli adulti.

La tregua proclamata poco prima di metà settembre è risultata troppo fragile ed è naufragata nella serie di bombardamenti che negli ultimi giorni ha fatto strage di civili, toccando i livelli più drammatici con l’attacco aereo sui quartieri orientali di Aleppo che, nella notte tra venerdì 23 e sabato 24, ha provocato circa 90 vittime, tra cui decine di bambini.

I membri del clero locale rimangono in prima linea nel cercare di aiutare la popolazione colpita dalla guerra e sono tra i principali testimoni di quanto sta accadendo in città. È lo stesso arcivescovo a raccontare: “Mercoledì scorso rappresentanti del governo e dell’esercito siriano hanno convocato una riunione per spiegare che di lì a poco avrebbero diffuso un appello alla popolazione civile insediata dei quartieri sotto il controllo dei ribelli – ha spiegato -. L’appello avvertiva che sarebbero stati lasciati aperti dei varchi per permettere alla popolazione di lasciare quei quartieri. Molte famiglie di civili hanno abbandonato quelle zone. Ma non è stata un’evacuazione di massa. Forse molti non possono uscire”.

Di fronte a una situazione sempre più drammatica, con migliaia di persone di fatto prigioniere di zone assediate senz’acqua e senza elettricità, Amici dei Bambini, già presente in Siria da 3 anni, ha deciso di potenziare il proprio impegno. L’obiettivo è quello di restituire condizioni di vita dignitose ai bambini siriani, evitando sia che rimangano vittime della guerra, sia che si vedano costretti a sfidare il mare a bordo dei barconi che troppo spesso li conducono alla morte. Per questo, Ai.Bi. si è attivata per la costruzione di un nuovo ospedale pediatrico il condizioni di assoluta sicurezza, ricavato sotto una collina. Per aiutarci a vincere questa nuova importante sfida, fino al 3 ottobre puoi donare 2 euro con un sms oppure 2 o 5 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45507 a favore della campagna Bambini in Alto Mare. Il futuro dei bambini siriani è anche nelle tue mani!

 

Fonte: Radio Vaticana
VISUALIZZA la campagna SMS BAMBINI IN ALTO MARE