L’assurdo destino dei piccoli migranti: morti in mare o respinti dall’Europa

piccoli migrantiSostegno a distanza Bambini in Alto Mare – Sempre più piccoli migranti lasciano le coste turche con la speranza di una nuova vita, ma trovano la morte prima di toccare terra in Europa. Un dramma che Amici dei Bambini vuole contribuire a evitare grazie ai suoi progetti di Sostegno a Distanza Bambini in Alto Mare.

Tra mercoledì 27 e giovedì 28 gennaio nel mare Egeo si è verificato un nuovo naufragio di cui sono rimaste vittime almeno 24 persone tra cui 10 bambini, secondo quanto riferiscono le autorità di Atene. La Guardia Costiera ellenica ha fin’ora recuperato i piccoli corpi di 5 bambini e 3 bambine, mentre proseguono le ricerche in mare dei dispersi che sarebbero circa una ventina. Questa ennesima tragedia del Mediterraneo si è verificata al largo dell’isola greca di Samo dove, secondo i racconti dei sopravvissuti, il barcone su cui viaggiavano si è rovesciato, non lasciando scampo a buona parte del suo carico umano.  L’isola di Samo, davanti alle coste turche, è da mesi la porta d’ingresso di centinaia di migliaia di profughi che tentano di trovare la salvezza in Europa.

Il naufragio davanti a Samo segue di poche ore un altro episodio simile avvenuto mercoledì 27 al largo dell’isola di Kos, dove hanno perso la vita altre 7 persone, tra cui 2 bambini. È di 45 migranti morti invece il bilancio aggiornato del naufragio di venerdì 22 gennaio davanti all’isola di Kalolimnos.

Secondo l’Organizzazione internazionale delle migrazioni, dall’inizio del 2016 gli arrivi sulle coste europee dal Mediterraneo hanno raggiunto quota 40.240. E nonostante le cattive condizioni del mare di questi mesi invernali e le restrizioni imposte da alcuni Paesi europei che hanno ripristinato i controlli alle frontiere, gli arrivi non accennano a diminuire.

Mentre la Svezia ha annunciato che espellerà 80mila profughi arrivati nel 2015, la Macedonia ha deciso di riaprire la frontiera meridionale con la Grecia dopo una chiusura di qualche ora dovuta alle difficoltà rilevate dalle autorità di Skopje nel sistema di trasporto dei migranti lungo la rotta balcanica e all’eccessivo affollamento dei campi e dei centri di accoglienza nei Paesi della regione. E fa discutere l’intenzione del governo britannico di confermare la linea dura nei confronti dei migranti: Londra ha infatti annunciato che non intende più accogliere minori stranieri non accompagnati già fuggiti in Europa, con la sola eccezione di quelli siriani e di quelli  provenienti da altre zone di conflitto. Il ministero degli Interni britannico ha spiegato che lavorerà con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati allo scopo di identificare “casi eccezionali” di bambini in Siria e nei Paesi vicini che necessitino di asilo. Non troverebbe conferma quindi l’ipotesi secondo cui il premier Cameron, su pressione di varie organizzazioni non governative, avrebbe avuto in mente un piano per aprire le porte 3mila minori non accompagnati già sbarcati in altri Paesi europei.

Ai.Bi., con la sua campagna di Sostegno a Distanza Bambini in Alto Mare, si propone di garantire una giusta accoglienza ai minori stranieri non accompagnati attraverso l’affido familiare: una soluzione alla quale hanno aderito già più di 3mila famiglie che hanno offerto la propria disponibilità ad aprire le porte a un giovane migrante solo.

 

Fonti: la Repubblica, La Stampa