Spid e Cie, in arrivo un’app per l’identità digitale. Cosa succederà?

Ad aprile scadranno le concessioni per lo Spid, già prorogate a dicembre. Che fine farà? Arriverà un’unica app nazionale per l’identità digitale? Il progetto del governo Meloni

Fra meno di due mesi le convenzioni dei gestori dello Spid scadranno. Alessio Butti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica, già lo scorso dicembre aveva manifestato l’intenzione di chiudere definitivamente il sistema Spid, ritenendolo poco versatile in quanto gestito da aziende private. Oggi, il sottosegretario Butti avrebbe già convocato i gestori per fare il punto della situazione. Da un lato, in assenza di un ulteriore accordo, diremo addio allo Spid; dall’altro, potrebbe nascere un’ulteriore proroga ai fornitori dell’identità digitale. 

Qual è la differenza tra Spid e Cie?

Lo Spid è una chiave di accesso semplice, veloce e sicura ai servizi digitali delle amministrazioni locali e centrali. Permette di usufruire, online, dei servizi della Pubblica Amministrazione per effettuare pagamenti, iscrizioni o accedere a bonus e agevolazioni. È gestito da aziende private.

La Cie, invece, non è altro che l’evoluzione della carta di identità cartacea. È una carta di identità in plastica, che ha lo stesso formato della tessera sanitaria, e possiede due microchip contenenti i dati personali del titolare e le informazioni per l’autenticazione online. Anche la Cie permette di accedere ai servizi web delle Pubbliche Amministrazioni e, inoltre, permette di firmare documenti digitali attraverso la Firma Elettronica Avanzata. È gestita dai comuni e dal Ministero dell’Interno.

Che fine farà lo Spid? E a cosa servirà una nuova Identità Digitale?

Attualmente, il servizio di autenticazione digitale SPID è il più utilizzato a livello europeo. Quindi, sarebbe impossibile eliminarlo totalmente. Ciò che potrebbe accadere è la creazione di una nuova Identità Digitale unica, nazionale e gestita dallo Stato, nella quale confluirebbero sia le funzioni dello Spid che della Cie. 

L’ipotetica nuova Identità Digitale avrebbe questi scopi:

–       semplificare la vita digitale dei cittadini;

–       aumentare la sicurezza;

–       rendere più accessibili i servizi digitali;

–       tagliare le spese pubbliche.

Il governo Meloni vorrebbe, entro marzo, mettere a bando la gara per la nuova app unificata, ma di certo non c’è ancora nulla.

Nel frattempo, oltre all’incontro tra il sottosegretario Alessio Butti e i gestori dello Spid, lo stesso Butti avrebbe presieduto il nuovo comitato di esperti che lo supporterà per questa trasformazione digitale.