Sutera (Forum Associazioni Familiari Lombardia): “La Commissione Adozioni Internazionali è praticamente inesistente da 2 anni: Boschi sarà in grado di farla ripartire subito?”

forum famiglieMartedì 31 maggio il Forum delle Associazioni Familiari della Lombardia, di cui fa parte anche Amici dei Bambini, ha diffuso un comunicato in  cui si evidenziano l’attuale situazione delle adozioni internazionali, i problemi del sistema adottivo italiano e le urgenze da trattare in vista di una svolta che possa risolvere le criticità del momento. Ne parliamo con il presidente del Forum, Nino Sutera.

 

Dottor Sutera, il Forum delle Associazioni Familiari della Lombardia rileva la “sostanziale positività” della legge 184/1983, la quale necessiterebbe solo di “alcuni interventi mirati allo snellimento delle procedure e degli adempimenti burocratico-amministrativi”. In concreto, quindi,  quali interventi si aspetta il Forum dalla riforma della legge?

In primo luogo una drastica riduzione dei tempi d’attesa, imponendo per esempio tempi certi ai diversi servizi pubblici coinvolti. E’ impensabile che per avere un figlio, se la natura ci impiega 9 mesi, gli adempimenti umani necessitino di svariati e lunghi anni. Se  nelle adozioni internazionali, ci sono di mezzo le “regole” di altri Stati, almeno si snelliscano gli adempimenti e i tempi nel nostro Paese.

L’intervento dei servizi non deve tradursi in una sorta di esame che spesso poi condizionerà tutta la vita della coppia, ma, fermo restando il primario e fondamentale interesse dei bambini, deve mirare ad accompagnare  le famiglie in un percorso che deve essere facilitato amministrativamente e burocraticamente e reso quanto più possibile simile a quello naturale sia nella fase dell’attesa che in quella successiva, sia per le problematiche  psicologiche che relazionali.

La nomina del ministro per le Riforme Maria Elena Boschi alla presidenza della Commissione Adozioni Internazionali ha generato molte aspettative tra gli addetti ai lavori, che negli ultimi due anni, hanno dovuto fare i conti con un sostanziale stallo della nostra Autorità Centrale. A quali aspetti, secondo il Forum, la neopresidente della Cai dovrebbe dare priorità in questa prima fase del suo mandato?

Noi contiamo molto sul ministro Boschi anche per il suo autorevole ruolo governativo. La Commissione che doveva essere il centro delle adozioni internazionali, praticamente il “cuore vitale” delle stesse soprattutto in questa fase storica, è ferma, non si riunisce da due anni: è praticamente inesistente. Chiediamo al ministro di farla ripartire subito a pieno regime, ripristinando la partecipazione alla collegialità responsabile di tutti i soggetti deputati e, attraverso le loro rappresentanze,delle famiglie che devono divenire soggetti attivi dell’adozione e non meri destinatari passivi di adempimenti formali.

 

A fronte di un calo delle disponibilità all’adozione internazionale, non certo accompagnata da una corrispondente diminuzione dei minori adottabili nel mondo, serve sempre più incoraggiare le coppie, soprattutto quelle senza figli che in Italia sono oltre 5 milioni, ad avvicinarsi al percorso dell’adozione. Quali potrebbero essere, secondo il Forum, le misure più indicate da adottare in questo senso?

Lo stato attuale delle procedure è tale che chi si avventura oggi in un percorso adottivo lo fa sapendo che dovrà affrontare ostacoli di ogni tipo, a volte anche insuperabili (dai tempi ai costi alle valutazioni). A tutto ciò si aggiungono oggi le tecniche medicalmente assistite più o meno promosse anche con forme indirette o, direi, sublimali sorvolando poi facilmente sugli scarsi risultati ancora ottenuti e sui costi sopportati. Vengono poi enfatizzati i fallimenti adottivi, che i più recenti dati ci dicono essere un numero percentualmente insignificante.

Bisognerebbe pertanto attuare quanto prima accennato incentivando la genitorialità adottiva sia con adeguati interventi fiscali ed economici che con l’erogazione gratuita o a costi non speculativi. Solo così si potrà rispondere ai milioni di bambini che, nel mondo ma anche in Italia, chiedono un papà e una mamma e anche al bisogno di genitorialità espresso da tante coppie. Infine sarà anche un servizio all’Italia che, come l’Istat ci ha ancora recentemente confermato, è un Paese destinato a essere sempre più vecchio.

 

Infine, le chiederei un commento su quanto avvenuto in occasione dell’arrivo dei 41 bambini congolesi adottati da famiglie italiane giunti a Roma mercoledì 1° giugno: ancora una volta, come già accaduto l’11 aprile, i genitori non hanno saputo dell’arrivo dei loro figli fino all’ultimo momento e poi sono stati convocati dalla Cai e portati in una caserma dove nel frattempo erano stati condotti anche i minori, con enormi disagi sia per le coppie che per i piccoli.

Se queste dinamiche venissero confermate e questo si rivelasse frutto di gravi incurie da parte della Cai, ci sarebbe solo una parola per definire quanto accaduto: vergognoso!