Svizzera, contrordine: le adozioni internazionali non vanno vietate!

Una buona notizia per i bambini abbandonati: approvata a larga maggioranza una mozione che chiede più controlli e non la fine delle Adozioni Internazionali

Dopo aver annunciato che il dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) avrebbe elaborato, entro il 2026, un progetto di legge per vietare le adozioni internazionali (QUI) il Consiglio nazionale svizzero si è espresso chiaramente: le adozioni internazionali devono restare possibili.

La votazione

Con 151 voti favorevoli, 31 contrari e 15 astensioni, la Camera bassa ha approvato una mozione che respinge la proposta del Consiglio federale di vietare definitivamente questa pratica, chiedendo invece un rafforzamento dei controlli.
La decisione del governo, annunciata il 29 gennaio, aveva incaricato il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) di elaborare un disegno di legge per sancire il divieto. Il responsabile del dossier, il consigliere federale Beat Jans, aveva motivato la misura con la difficoltà di escludere del tutto il rischio di abusi. In passato, soprattutto tra il 1970 e il 1999, erano emerse irregolarità e pratiche opache, tali da mettere in discussione la tutela dei minori.
Il parere era stato rafforzato da un gruppo di esperti, secondo cui un’ampia revisione legislativa sarebbe stata sproporzionata rispetto al numero attuale di adozioni internazionali – oggi circa 30 l’anno, contro le centinaia di decenni fa – e comunque non sufficiente a garantire piena legalità. La conclusione degli esperti era quindi paradossale: rinunciare del tutto all’adozione per “garantire la sicurezza” dei bambini.

Una possibilità di futuro per molti bambini

All’indomani della decisione, la società civile si era mobilitata, proponendo anche una raccolta firme. Secondo il relatore commissionale Simone Gianini (PLR/TI), l’adozione internazionale resta per molti bambini l’unica possibilità di un futuro dignitoso.
Inoltre, la Svizzera, ritirandosi da questo ambito, perderebbe la capacità di influenzare dall’interno le regole internazionali, privandosi così di un ruolo attivo nel rafforzare le garanzie.
La mozione invita quindi il Consiglio federale a modificare il quadro legale non per vietare, bensì per rendere più severi i controlli e ridurre al minimo i rischi di abusi. Un compromesso che, per la maggioranza del Parlamento, coniuga tutela dei minori e diritto a una famiglia.
Come riporta il Corriere del Ticino, anche “Il Gruppo Adozione Famiglie Svizzera, tramite una nota, esprime ‘profonda soddisfazione’ per la decisione del Consiglio nazionale”.

Informazioni e domande sull’adozione internazionale

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