Taranto. Un figlio accoltellato e una bambina di 6 anni lanciata dal terzo piano. In Italia 6 bambini su 10 a rischio

6 bambini su 10 a rischio. Bisogna intervenire per tempo. I fatti di Taranto sono inaccettabili. Chi avrebbe dovuto proteggere questi figli?

Cavallo (giudice minorile) a La Stampa “Serve protezione ai primi segni di contrasto”

Gli tolgono la responsabilità genitoriale (patria potestà) e dopo l’ennesimo litigio con la moglie, accoltella il figlio 14 enne e lancia la figlia di 6 anni dal terzo piano. E’ quanto è accaduto ieri, 7 ottobre, a Taranto.

Se le condizioni del figlio adolescente non appaiono gravi (quindici giorni di prognosi), più complesso è il quadro che riguarda la figlia: dopo un volo di tre piani e dodici metri la piccola adesso lotta tra la vita e la morte.

In tanti ora riflettono sulla tutela dei due minorenni e si chiedono se il dramma poteva essere evitato.Quanti altri bambini sono a rischio? Quanti possono essere salvati se solo si interviene per tempo?

La storia di questi due bambini non può considerarsi un fatto isolato ma l’ennesimo caso in cui i figli pagano il conto – con la vita – di separazioni e conflitti familiari.  In Italia i maltrattamenti sui bambini nei nuclei familiari in forte conflitto sono in aumento e sei bambini su dieci sono a rischio. L’abuso fisico o psicologico nell’ambito familiare riguarda una percentuale altissima, il 60 e il 70% dei minori tra i 2 e i 14 anni. Solo nel 2016 sono stati 5.383 i bambini coinvolti in caso di violenza e tre casi su dieci tra quelli segnalati alle forze dell’ordine riguardano maltrattamenti in famiglia, con una crescita del 12% tra il 2015 e il 2016. Allarme anche sui casi di suicidio: 13 nel 2015 diventati 21 nel 2016.

Non ha dubbi Melita Cavallo, presidente del Tribunale per i minorenni di Roma che in un’intervista alla Stampa ha detto  è necessario intervenire in tempo utile, all’inizio del conflitto familiare, prima che il rapporto si deteriori irrimediabilmente…La normativa esiste e offre una gamma articolata di protezione occorre invece assicurare l’implementazione rigorosa delle norme esistenti.

L’orrore e i maltrattamenti si annidano troppo spesso nel quotidiano. Nei luoghi e tra le braccia che dovrebbero proteggere e prendersi cura dei bambini e invece uccidono.

Da qui l’impegno di Ai.Bi. nella campagna Fame di Mamma per accogliere, proteggere e curare i bambini fuori famiglia e le donne che, rese fragili da maltrattamenti e situazioni di estrema difficoltà rischiano di abbandonare i loro figli.