Ti chiedo dei soldi ma ci metto la mia faccia

dialogatori-new

In strada, nei luoghi pubblici e porta a porta per diffondere sempre più i valori e le finalità della propria Organizzazione non-profit (ONP), attraverso un dialogo diretto con i cittadini. E’ questo l’obiettivo del face-to-face, una modalità di contatto diretto attraverso la quale il dialogatore incaricato dall’ente non-profit “ci mette la faccia”, ricercando il coinvolgimento e il sostegno informato e co
nsapevole
di un pubblico ampio ed eterogeneo.

Vista la sua crescente importanza e per tutelare tutti gli attori interessati (donatori, personale coinvolto nell’attività e ONP stesse), Amici dei Bambini, insieme ad altre ONP, ha deciso di sottoscrivere le linee guida che stabiliscono le “Buone Prassi” da applicare e diffondere in questo contesto operativo. Attraverso la creazione di un “Gruppo di Lavoro permanente” sono state così enunciate quelle regole di approccio che il dialogatore deve rispettare nei confronti del pubblico, mentre esercita la campagna di raccolta fondi.

Dapprima, il documento sulle “Buone Prassi” illustra le caratteristiche base del dialogatore: deve essere maggiorenne e possedere una forte sensibilità verso la “mission” dell’ONP, oltre che passione, tenacia, determinazione e spiccate doti comunicative. Può svolgere, inoltre, le attività di face-to-face per più ONP contemporaneamente, ma non contestualmente.

In seguito, il “vademecum” si concentra sul comportamento da mantenere durante l’approccio e il dialogo con un potenziale donatore: essere sempre identificabile e cortese, non accettare donazioni di somme in denaro contante, assegni o oggetti di proprietà né durante né dopo l’attività di face-to-face; spiegare con estrema chiarezza leprocedure amministrative dell’attività di raccolta fondi, i meccanismi di attivazione, il funzionamento e l’eventuale revoca, oltre ai benefici fiscali connessi alla donazione; conoscere infine i principi che regolano la raccolta dei dati personali dei sostenitori, nel rispetto della privacy (art. 13 e seguenti Dlgs. 196/2003) .

Infine, gli aspetti giuridici “chiave”: in assenza di una normativa chiara ed organica in materia di attività di face-to-face, Ai.Bi. e le ONP firmatarie dell’accordo si impegnano a svolgerle solo dopo l’autorizzazione da parte dell’autorità civile e di Pubblica Sicurezza; mirano, inoltre,  ad estendere i principi delle “Buone Prassi” ad eventuali agenzie esterne che svolgono tale attività su incarico delle firmatarie.