Ucraina, i bambini non possono stare negli istituti: o ritornano in famiglia o vanno in adozione

UcrainaContinua il processo di avvicinamento dell’Ucraina all’adesione alla convenzione dell’Aja del 1993: il tema dei minori abbandonati negli istituti ucraini sta diventando quanto mai attuale fra i componenti del Governo locale.

Nataliia Korolevska, il nuovo Ministro delle Politiche Sociali, ha parlato in questi giorni delle modifiche riguardanti i metodi di educazione dei bambini senza famiglia. Un fenomeno che in Ucraina interessa, purtroppo, una folta schiera di minori: sono ben 95.956 i bambini orfani o comunque privati della tutela genitoriale, e il 2012 è stato un anno particolarmente difficile se hanno acquisito questo “status” circa 15000 minori. Numeri che fanno riflettere e che impongono urgenti provvedimenti.

Durante la sua visita al Centro di riabilitazione psico-sociale dei bambini dei Servizi per i minori a Kiev, la Korolevska si è espressa in merito alla necessità di cambiare approccio, ponendo finalmente al centro della questione il benessere di ogni singolo bambino. Secondo Nataliia Korolevska, il compito principale del Ministero e del governo deve essere quello di garantire un percorso individuale per ciascun bambino che si trovi ad affrontare una situazione di disagio.

“Ciò che oggi dobbiamo fare non è elaborare un metodo unico, collettivo e adattabile a tutti i bimbi ospitati negli istituti, ma stabilire un percorso individuale con ogni bambino che ha bisogno d’aiuto. Su questo dovremo lavorare, senza dubbio. Miglioreremo i metodi che sono già approvati e funzionano per dare a ciascun bambino il necessario supporto personale, un aiuto concreto e la possibilità di essere educato in una vera famiglia” ha affermato il Ministro delle Politiche Sociali.

Secondo Nataliia Korolevska, uno dei compiti principali dei responsabili e degli educatori è quello di creare le condizioni ideali per reinserire i bambini nelle loro famiglie biologiche oppure trovare nuclei familiari nuovi, adatti ad accoglierli come figli, diminuendo così il numero (sempre troppo elevato) di minori obbligati a vivere negli istituti. 

Infine, il Ministro ha sottolineato un aspetto interessante: nonostante l’imprescindibile supporto dello Stato, il suo impegno sarà orientato a trovare anche altri interlocutori, spendendosi per garantire quante più risorse possibili. Di una cosa la Korolevska è assolutamente certa: l’educazione che noi oggi garantiamo ai nostri bambini determinerà quali persone saranno in futuro. Per un mondo migliore, occorre agire adesso, subito.