Un Manifesto per cambiare la rotta


MANIFESTO AFFIDOUna carezza oltre la crisi.
Con questa immagine, che dà il senso del calore umano di cui ogni figlio ha bisogno, si apre il documento di riforma dell’affido familiare firmato da Ai.Bi., Associazione amici dei bambini. Un manifesto in otto punti per rilanciare l’istituto, che negli ultimi anni è in calo.

Per l’associazione, da anni in prima fila sulle adozioni internazionali, i dati diffusi dal ministero del Lavoro parlano chiaro: dal 2008 si sono perse all’appello ben 700 famiglie affidatarie . «E’ tempo di superare la legge 149/2001, che pure correttamente indica che ogni bambino ha diritto a una famiglia, perché non basta chiudere gli istituti per i minori per dare una famiglia a un ragazzo solo», spiega Marco Griffini presidente di Ai.Bi. . «I minori temporaneamente soli, siano essi bambini piccolissimi o ragazzi adolescenti, devono trovare accoglienza in altre famiglie che possano accompagnarli in una fase problematica della loro crescita ».

Innanzitutto , si propone di trasformare il termine “affido” in accoglienza familiare temporanea, assicurando la reale temporaneità del percorso, due anni rinnovabili in casi eccezionali, cancellando di fatto gli affidi “sine die”, che superano i 4 anni . Per Ai.Bi. le situazioni compromesse con la famiglia d’origine devono portare all’adozione del minore e non trasformarsi in un affido perpetuo, che aumenta il disagio del bambino. Per ogni caso ci deve essere un progetto di affido concordato con la famiglia naturale . Le coppie affidatane devono sapere che l’affido è temporaneo e che non chiama ad essere genitori . Per Ai.Bi., le comunità educative, escluse quelle altamente specializzate, andrebbero chiuse entro il 2017, così come già avvenuto con gli istituti. Le case famiglia per Ai.Bi. andrebbero riconosciute giuridicamente.

La gestione andrebbe delegata al privato sociale autorizzato, iscritto in albi appositi, in tandem con gli enti locali . Quanto alle famiglie, dovrebbero essere guidate in formativi.

 

(Il Sole 24 Ore, 14 Gennaio 2013)