Un migrante su 5 è un minore: quasi 5.000 i non accompagnati arrivati nel 2013

misna200I minori rappresentano una fetta sempre più grande del totale di migranti che sbarcano sulle coste italiane. Nel 2013 i profughi approdati in Italia hanno superato quota 40mila e 1 su 5 è un bambino. A rivelarlo è il rapporto “Minori Migranti in Arrivo Via Mare” dell’organizzazione non governativa Save The Children.

Nei primi 11 mesi di quest’anno 40.244 migranti sono arrivati in Italia: tra loro 7.928 minori. Nell’ultimo anno, in particolare, è decuplicato il numero di bambini arrivati con almeno un genitore, passando dai 282 del 2012 ai 2.974 del 2013. La maggior parte di loro è sfuggito alla guerra in Siria (2.331), un conflitto che arriva a generare 2.500 bambini profughi al giorno.

Ma sono in continuo aumento anche i minori non accompagnati, saliti in un anno da 1.841 a 4.954 del 2013. Si tratta in genere di ragazzi tra i 13 e i 17 anni, in prevalenza maschi, provenienti soprattutto da Siria (1.192), Egitto (1.099), Somalia (816) ed Eritrea (611).

Per la quasi totalità di loro l’Italia non è la meta definitiva. L’obiettivo è quello di lasciare ben presto la Sicilia per raggiungere altri paesi europei, come Svizzera, Germania, Svezia e Norvegia. Spesso nel loro tragitto fanno tappa a Milano o Roma dove vengono ospitati per qualche giorno dalle comunità di origine del loro paese. Un percorso alternativo li vede passare da Parigi e da qui dirigersi verso Olanda o Regno Unito. Il viaggio, in genere organizzato da loro connazionali, può costare a ogni minore fino a 1.200 euro.

Il primo approdo italiano è solitamente quello di Lampedusa, con 14.088 arrivi di migranti dal primo gennaio al 30 novembre. Nel Centro di Primo Soccorso e Accoglienza dell’isola la situazione è costantemente di emergenza. Al momento sono presenti 497 migranti, di cui 79 donne, 2 bambini eritrei accompagnati e 36 minori non accompagnati, di età compresa tra i 15 e i 17 anni, in maggioranza eritrei e siriani. L’inadeguatezza di strutture di accoglienza come questa dimostra come l’Italia sia ancora priva di un sistema nazionale integrato specifico per i minori soli non accompagnati che diventano inevitabilmente i soggetti più vulnerabili ed esposti al rischio di sfruttamento.

 

(Fonte: Rainews.it)