Usa: il 2013 è l’annus horribilis delle adozioni internazionali

USADagli Stati Uniti arriva un quadro desolante: il 2013 per le adozioni internazionali è stato un ‘annus horribilis’. In totale i bambini adottati negli Usa sono stati 7094. Mentre nel 2012 l’America aveva dato il benvenuto a 8668 bambini neoamericani, in seguito ad adozione.

Il Dipartimento di Stato americano ha pubblicato il rapporto annuale delle adozioni internazionali del 2013 e benché lo studio non sia comparativo, emerge che rispetto al 2012, sono stati adottati 1574 bambini in meno, pari a una riduzione di oltre il 18%.

Graficamente, la parabola delle adozioni è quanto di più efficace esista per mostrare la caduta vertiginosa delle adozioni, tendenza che ormai dura da un decennio. Infatti il 2004 può considerarsi come l’anno mediamente migliore per le adozioni. Solo dieci anni fa, nel 2004, le adozioni viaggiavano su ben altre cifre: si parla di oltre 22mila adozioni concluse. Erano gli anni d’oro della Cina, Paese d’origine di ben 7038 bambini  da famiglie americane.

E qui il dato parla da solo. Nel 2013 il totale delle adozioni concluse negli Stati Uniti, includendo le adozioni fatte in 94 Paesi stranieri differenti, è una manciata di adozioni in più rispetto a quelle che dieci anni fa venivano concluse nella sola Cina. Paese dal quale nel 2013 le adozioni si sono ridotte a meno di un terzo, 2306 per l’esattezza. Un calo significativo dettato anche dalla creazione da parte della Cina del cosiddetto ‘canale verde’, bacino nel quale rientrano i bambini con bisogni speciali. Ma l’ex Celeste Impero si conferma comunque il primo Paese per numero di adozioni. Seguito da Etiopia, con 993 bimbi adottati. Per trovare il terzo Paese sul podio bisogna ritornare nel Continente Americano, ad Haiti in particolare, da cui provengono 388 bambini.

Solo al quarto posto, la Russia. Che per anni era stabilmente al secondo posto. Per la decisione del Governo di Putin di vietare le adozioni verso gli Usa, i bambini arrivati negli Stati Uniti dalla Russia sono scesi nel 2013 a soli 250. Nel 2012 erano 752. Nel 2004 ben 5862. Si conferma la tendenza già segnalata nel 2012 di un exploit delle adozioni in alcuni Paesi africani.

Nel 2013 dal Congo sono arrivati 313 bambini, mentre nel 2012 ne erano arrivati 239. Nel 2004, da Kinshasa arrivò negli Stati Uniti un solo bimbo. In termini assoluti, significative sono anche le adozioni che arrivano dall’Etiopia. Nel 2013 il numero dei bambini adottati dallo Stato dell’Africa Orientale sfiora le mille unità, mentre nel 2004 furono appena  284. Ma va ricordato che nel 2012 i bimbi etiopi adottati in Usa sono stati molti di più: 1567 per l’esattezza.

Tra le curiosità interessanti, c’è il divario del tempo medio di attesa, dal momento di invio dei documenti fino alla conclusione dell’adozione. Il dato è riferito però solo ai Paesi nei quali è vigente la Convenzione dell’Aja. Si passa dai soli 71 giorni d’attesa per un bimbo originario del Panama ai 651 giorni necessari per chiudere un’adozione in Togo. Mentre la media tra tutti i Paesi analizzati è di un anno e due mesi. Il rapporto inserisce anche uno specchietto per le adozioni che vedono gli Stati Uniti non Paese di destinazione, ma d’origine. Si contano sulla punta delle dita, le adozioni verso Austria, Canada, Irlanda, Svizzera, Tanzania, Regno Unito. L’unico Paese con 38 adozioni concluse nel 2013 è l’Olanda. Il rapporto non lo dice, ma è risaputo che molte di queste sono adozioni cosiddette in pancia e adozioni portate avanti da omosessuali.

parabola adozioni usa
grafico sull’andamento delle adozioni in Usa