bebè abbandonato in culla termica, con supporto alla mamma forse non sarebbe accaduto

Venezia. Neonata trovata morta in un sacchetto dei rifiuti: bisogna diffondere la cultura delle “culle per la vita”

Il ritrovamento del cadavere di una neonata in una discarica del veneziano, riapre la polemica sulla necessità di implementare il numero di “culle per la vita” e sulla conoscenza di questa possibilità, alternativa che consente al neonato di sopravvivere ed essere dato in adozione.

É stato trovato chiuso all’interno di un sacchetto, abbandonato tra i rifiuti in mezzo a una discarica, il cadavere di una neonata. Al suo ritrovamento, ad opera di quattro operati della società di rifiuti, la neonata era in avanzato stato di decomposizione, con ancora tracce del cordone ombelicale che la legava alla madre.

Complica l’indagine sulla ricerca di chi abbia commesso quest’atto, il fatto che il processo di decomposizione potrebbe essere stato alterato dai batteri o dal tasso di umidità e calore, e che, a scaricare rifiuti in quella zona, ci sono molteplici camion provenienti da varie zone del centro e del Nord  Italia. Sulla neonata in settimana sarà dunque disposta l’autopsia che dovrà stabilire le cause della morte e, peggio, se la bimba, una volta  gettata tra i rifiuti, fosse stata ancora viva.

L’estremità dell’atto certifica la totale mancanza di conoscenza delle alternative e delle possibilità che una donna, o una coppia, ha di lasciare il bambino in un luogo sicuro, a seguito del parto.
Ci si sta riferendo alle “culle per la vita” che corrispondono alle famose “ruote degli esposti” in cui venivano lasciati i neonati  principalmente presso gli istituti religiosi.

Questa nuova opportunità offrirebbe maggiori garanzie di sopravvivenza del neonato, perché accolto dentro una culla “termica” e particolarmente sicura. In Italia le “culle della vita” sarebbero circa una cinquantina, il cui elenco è consultabile  su www.mpv.org

Anche Amici dei Bambini, il 1 dicembre 2015, ha inaugurato la sua “Culla della Vita”: il suo nome è Chioccia, si trova a Pedriano (Melegnano, Milano) in via dei Pioppi, facilmente raggiungibile dalla rete di autostrade lombarde, e va a potenziare un’offerta ancora a macchia di leopardo in Lombardia. La culla di Ai.Bi è infatti l’unica nel territorio nel sud della città di Milano.

Adagiare il bambino nella culla non costituisce un reato, poiché si applica la stessa normativa dell’abbandono in ospedale. Una volta adagiato il bambino sarà infatti immediato il soccorso sanitario da parte del 118 e il contemporaneo avviso dello stesso Tribunale per i minori che provvederà successivamente all’adozione del neonato.

 

 

 

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