«Vi lascio mia figlia di 3 anni, sono malata e non la posso più tenere»

Una giovane mamma padovana, stremata da una lunga malattia, dai ricoveri sempre più frequenti e dalla solitudine, giovedì pomeriggio si è presentata all’assessorato ai Servizi Sociali del Comune e ha consegnato agli operatori la sua bimba di quasi tre anni.

Ha raccomandato loro di prendersene cura, perché lei non può più farlo. Una decisione difficilissima la sua, presa dopo una lunga riflessione. Ma la donna, che da tempo è seguita dagli assistenti sociali, ha ritenuto di non avere alternative. Il settore in un paio d’ore ha trovato una famiglia pronta ad accogliere la piccina: mamma e papà, che hanno già due figli, mesi fa avevano dato disponibilità a prendere in affido un minore in difficoltà. Sono stati contattati, hanno confermato con gioia il loro proposito, si sono attrezzati a tempo di record con lettino, vestitini e giocattoli e a metà pomeriggio la bambina era già nella nuova casa dove anche i “fratellini” l’aspettavano: non ha avuto nessuna difficoltà di inserimento, quasi avesse sempre conosciuto quell’appartamento e i nuovi familiari. Con un sorriso si è buttata tra le braccia della “nuova mamma”, come se avesse percepito, anche se così piccola, di avere terminato un percorso di precarietà e di inquietudine.

Il suo futuro sarà deciso dal Tribunale dei minorenni che stabilirà se dovrà essere data in adozione, oppure se rimarrà per un periodo, presumibilmente lungo, con la famiglia affidataria in attesa che la madre naturale possa tornare a occuparsi di lei. La donna nei prossimi giorni dovrà tornare in ospedale per ricominciare le cure: stavolta potrà sottoporsi alle terapie con maggiore serenità senza la preoccupazione della figlioletta che non sapeva a chi lasciare, visto che il padre della bimba si è dileguato quand’è nata e l’attuale compagno è pure lui ammalato e quindi non può essere di aiuto. Il Settore Servizi Sociali, su input del responsabile Lorenzo Panizzolo, da tempo si sta adoperando per “reclutare” famiglie disponibili all’affido, come conferma l’assessore Fabio Verlato: «È straordinario che ci siano nuclei familiari pronti a farsi carico di queste situazioni. Nel caso in questione si tratta di un “affido residenziale” perché la bimba rimarrà giorno e notte con i nuovi genitori. Abbiamo bisogno di tanti altri genitori che ci diano questa stessa disponibilità, magari per accogliere anche solo di giorno un minore in difficoltà, assicurando loro quel percorso di serenità che i genitori naturali per vari motivi in quel momento non possono garantire».

 

(Da Gazzettino.it, Nicoletta Cozza, 9 Aprile 2012)