“Venerdì sera avete rubato la madre di mio figlio, eppure non avrete il mio odio”

parigi attentati“Non avrete il mio odio. Voi siete anime morte. Vorreste che io avessi paura, che guardassi i miei concittadini con diffidenza, che sacrificassi la mia libertà per la sicurezza. Ma la vostra è una battaglia persa”. Si rivolge direttamente ai terroristi, il signor Antoine Leiris. I criminali dell’Isis che nella serata di venerdì 13 novembre hanno disseminato terrore e morte per Parigi hanno ucciso anche sua moglie, la madre di suo figlio, che assisteva al concerto rock al Bataclan. A poche ore dalla tragedia, Antoine scrive una lettera aperta agli assassini di sua moglie e di altre 130 persone. Sfidandoli e assicurando loro che, nonostante tutto, non l’avranno vinta. Di seguito riportiamo il testo integrale della lettera.

 

“Venerdì sera avete rubato la vita di una persona eccezionale, l’amore della mia vita, la madre di mio figlio, eppure non avrete il mio odio. Non so chi siete e non voglio neanche saperlo. Voi siete anime morte. Se questo Dio per il quale ciecamente uccidete ci ha fatti a sua immagine, ogni pallottola nel corpo di mia moglie sarà stata una ferita nel suo cuore. Perciò non vi farò il regalo di odiarvi. Sarebbe cedere alla stessa ignoranza che ha fatto di voi quello che siete. Voi vorreste che io avessi paura, che guardassi i miei concittadini con diffidenza, che sacrificassi la mia libertà per la sicurezza. Ma la vostra è una battaglia persa.

L’ho vista stamattina. Finalmente, dopo notti e e giorni d’attesa. Era bella come quando è uscita venerdì sera, bella come quando mi innamorai perdutamente di lei più di 12 anni fa. Ovviamente sono devastato dal dolore, vi concedo questa piccola vittoria, ma sarà di corta durata. So che lei accompagnerà i  nostri giorni e che ci ritroveremo in quel paradiso di anime libere nel quale voi non entrerete mai. Siamo rimasti in due, mio figlio e io, ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo. Non ho altro tempo da dedicarvi, devo andare da Melvil che risveglia dal suo pisolino. Ha appena 17 mesi e farà merenda come ogni giorno e poi giocheremo insieme, come ogni giorno, e per tutta la sua vita questo petit garçon vi farà l’affronto di essere libero e felice. Perché no, voi non avrete mai nemmeno il suo odio”.