Comune di Bolzano, Unicef e Ai.Bi.: un nuovo sistema di accoglienza per i minori stranieri non accompagnati

stazione bolzano migranti 400 286Il futuro dell’accoglienza dei migranti non può che essere un sistema diffuso da realizzarsi in un’ottica di sviluppo di comunità. Per questo è sempre più necessario sensibilizzare e coinvolgere direttamente la cittadinanza e concentrare le attenzioni maggiori sulle categorie più vulnerabili. Con questa consapevolezza, il 10 e 17 gennaio, si sono incontrati i rappresentanti delle organizzazioni attive nell’accoglienza dei migranti nell’ambito dei gruppo di lavoro in materia attivati a dicembre con la regia del Comune di Bolzano. I tavoli di lavoro hanno visto protagonisti in particolare i referenti di Amici dei Bambini e Unicef Italia. La referente locale di Amici dei Bambini Paola Cozza si è fatta portatrice dei valori e delle proposte che Ai.Bi. promuove con la sua campagna Bambini in Alto Mare per un’accoglienza giusta dei migranti più fragili. Per Unicef hanno partecipato invece la presidente del comitato Unicef Bolzano Patrizia Daidone, la responsabile del comitato Unicef Italia Chiara Ricci e la responsabile dell’unità di crisi migranti minori di Unicef a livello internazionale Roseanne Papavero.

Prima e imprescindibile condizione affinché si realizzi una giusta accoglienza dei minori stranieri non accompagnati a livello locale è la messa in rete degli attori istituzionali e dei volontari che si occupano di garantire una degna ospitalità a chi sbarca sulle nostre coste. Il network attivato dal Comune di Bolzano rappresenta quindi un primo importante risultato. Attraverso il confronto e lo scambio di conoscenze e di esperienze, si va delineando infatti una visione d’insieme della situazione dei migranti presenti in città, in particolare i più vulnerabili: famiglie con bambini, persone con disabilità o che hanno subito forti traumi, minori stranieri non accompagnati.

A questi ultimi è dedicato principalmente l’impegno di Ai.Bi. che, da anni, promuove per loro l’accoglienza famigliare con la procedura dell’affido. A questo scopo, Ai.Bi. forma le famiglie e ne raccoglie le disponibilità a livello nazionale: più di 2mila, da tutta Italia, si sono dette aperte alla possibilità di accogliere in affido un giovanissimo migrante sbarcato senza adulti di riferimento.

Sulla necessità di garantire ai minori stranieri  non accompagnati i diritti fondamentali è intervenuto anche Riccardo Hueller, dell’Azienda Servizi Sociali di Bolzano (Assb). Ai minori, ha affermato, deve essere aperta una tutela giuridica, affinché un tutore li rappresenti in tutti gli atti civili e abbia cura della loro persona. Una priorità è quella di trovare cittadini disposti a rivestire questo ruolo.

 

Fonte: Buongiorno Sudtirol