africa tra presente e futuro del continente nero

Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. L’accoglienza è anche prevenzione

Con l’accoglienza del cuore si possono “adottare” tanti careleavers  nel  luogo che gli è più caro. La loro terra

africa tra presente e futuro del continente neroBambini abbandonati. Ma non solo. Gli istituti di tutto il mondo sono purtroppo pieni anche dei cosiddetti “care leavers”. Si tratta di ragazzi che, in vista del raggiungimento della maggiore età e dopo aver trascorso praticamente un’intera infanzia e adolescenza in una struttura istituzionale, si preparano ad affrontare il mondo.

Un mondo nel quale, molto spesso, non hanno gli strumenti psicologici e comportamentali per farsi spazio. Perché, per quanto possano essere bravi gli educatori, una famiglia non si sostituisce. Quello dei “care leavers” è però un dramma troppo poco raccontato. Ma, in occasione della 105esima Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, è utile che se ne parli.

Già, perché aiutare un “care leaver” significa, molto probabilmente, evitare che un giovane sia costretto ad affrontare i viaggi della disperazione a bordo di barconi o gommoni per approdare sulle coste europee. Sì, perché questi giovani, che non hanno nessuno e, soprattutto, non hanno una famiglia che si prenda cura di loro, che li indirizzi, che li supporti, sono i principali indiziati per terminare il loro percorso di sofferenza da migranti. Rifiutati dalla loro stessa terra.

Ecco perché Ai.Bi. – Amici dei Bambini crede molto nel Sostegno a Distanza. Grazie al supporto di tanti amici è possibile sostenere il percorso di questi giovani già in istituto, consentendo loro di frequentare corsi, di essere indirizzati verso un percorso professionale che possa proiettarli nel mondo degli adulti. Che possa garantire per loro uno spazio nella propria società. Di integrarsi, sì, ma nel proprio tessuto sociale.

Il Sostegno a Distanza è, quindi, una forma di accoglienza. E una tra le più importanti, perché accoglie questi giovani nella propria terra. Consentendogli di viverla, di crescere, di sviluppare capacità e relazioni. E, con questo, di contribuire al futuro del proprio territorio. Scegliere di supportare a distanza una comunità di Ai.Bi. significa scegliere di supportare il futuro di un territorio. Di dare una chance a chi non vuole essere costretto a migrare, a lasciare la propria cultura, il proprio ambiente. Il proprio mondo.