Covid. Variante Delta. Pfizer prepara una terza dose di vaccino

La Casa farmaceutica americana sta sviluppando un ulteriore richiamo di vaccino per combattere in particolare la variante Delta. Le autorità dicono che per il momento non ce n’è bisogno, ma si affilano le armi per continuare a combattere il virus

Il dilemma della terza dose va verso una sua definizione: è notizia delle ultime ore, infatti, che la casa farmaceutica Pfizer abbia intenzione di chiedere alla FDA e l’EMA l’autorizzazione per somministrare un terzo richiamo di vaccino.

Copertura da tutte le varianti grazie a una terza dose di vaccino

L’obiettivo è garantire una copertura più efficace contro la variante Delta, destinata, secondo l’OMS, a diventare presto quella prevalente in tutto il mondo. La sperimentazione dovrebbe partire ad agosto, ma i primi dati delle ricerche, dicono dalla casa farmaceutica, sono incoraggianti: una terza dose di vaccino, infatti, sembrerebbe far aumentare gli anticorpi contro tutte le varianti. In particolare, contro il ceppo originario, l’aumento va dalle 5 alle 10 volte.

Sempre da Pfizer si sottolinea come dopo sei mesi dalla vaccinazione gli anticorpi diminuiscano: è questo, secondo gli scienziati, il motivo per il quale in Israele si è avuto un sostanzioso aumento dei casi.
Guardando ancora più in là, l’amministratore delegato di Pfizer Albert Bourla ha ipotizzato che potrebbe essere necessario prevedere un richiamo del vaccino ogni anno.

Le autorità frenano: al momento non serve una terza dose di vaccino

Dal canto suo l’FDA (l’ente di riferimento per i farmaci in USA) ha tenuto a sottolineare come “al momento” non ci sia bisogno di una terza dose per chi è completamente vaccinato. “Continuiamo a rivedere tutti i nuovi dati non appena saranno disponibili – sono le parole di una nota dell’FDA riportate dal Corriere della Sera – e terremo il pubblico informato. Siamo preparati per dosi di richiamo se e quando la scienza dimostrerà che sono necessarie”. La decisione, dunque, come giusto che sia, spetterà alle autorità e non certo alle case farmaceutiche.
Al momento quella della terza dose è solo un’ipotesi, si vedrà in autunno quali saranno gli sviluppi. Anche perché la maggioranza della popolazione deve ancora completare il ciclo vaccinale; per non parlare di tutti quei Paesi in cui la campagna delle vaccinazioni deve sostanzialmente ancora partire.

Ancora una volta tocca ribadire, dunque, come la lotta al Coronavirus sia in pieno svolgimento: le armi dei vaccini funzionano, certo, ma vanno continuamente “affilate” e rese più precise ed efficaci, perché, sul versante opposto, anche il virus ha le sue risorse per continuare a dare battaglia.