BAMBINIxLAPACE. Dal silenzio al sorriso: quando l’educazione cura e costruisce futuro

La storia di Mykyta, bambino rifugiato in Moldova dall’Ucraina, che grazie alla scuola e a “Il Ludobus per la Pace” di Ai.Bi. Amici dei Bambini ha ritrovato fiducia, parole e futuro

Mykyta è un bambino tranquillo e diligente, con uno sguardo curioso e profondo, “costretto” a custodire più storie di quante ne vorrebbe mai raccontare. Da quasi due anni vive in Moldova insieme alla mamma e alla sorella maggiore. Sono fuggiti dall’Ucraina, dove la guerra ha cancellato ogni possibilità di restare: la loro casa è stata gravemente danneggiata dai bombardamenti, la scuola del villaggio ha chiuso i battenti da tempo e i vicini, come i parenti, si sono dispersi nel mondo alla ricerca di un luogo sicuro.

Con il Ludobus per la Pace

Da allora, la famiglia prova a mettere radici altrove, “su una terra straniera, ma accogliente e pacifica”, come ama dire la madre, grata di poter crescere i propri figli in un posto dove dignità e serenità non sono un lusso.
Il primo rifugio è stato il Centro di Accoglienza Temporanea per i Profughi della guerra di Cărpineni. Qui madre e figli hanno ricevuto aiuto materiale e supporto psicologico per affrontare il difficile processo di integrazione. È grazie al progetto “Il Ludobus per la Pace”, promosso da Ai.Bi. Moldova, che Mykyta e sua sorella hanno poi potuto partecipare a campi estivi e ad attività di animazione socio-educativa. Inoltre, sono stati inseriti nella scuola locale: il ginnasio “Dumitru Crețu”, che oggi frequentano con entusiasmo.

Il tempo di crescere

“Il cambiamento non è stato facile”, confida la madre. All’inizio i bambini non parlavano una parola di rumeno. “Ma con il sostegno degli insegnanti e del team di Ai.Bi. Moldova, ora i miei figli parlano tra loro in una lingua nuova – segreta per me”, aggiunge con un sorriso tenero e ironico.
Anna, la sorella maggiore, si è adattata rapidamente, ottenendo persino ottimi voti. Mykyta, invece, sembrava sempre un passo indietro. A volte pareva non capire, altre volte sembrava rifiutarsi di parlare. Qualcuno sospettava persino un ritardo nello sviluppo. Ma la verità è che Mykyta non aveva bisogno di etichette: aveva bisogno di tempo, incoraggiamento e, soprattutto, comprensione.*
La prima a offrirgliela è stata la sua insegnante, la signora Svetlana. Non si è lasciata ingannare dal suo silenzio. Ha iniziato con piccoli gesti: una parola al giorno, un esercizio spiegato con pazienza, uno sguardo pieno di fiducia. E un giorno Mykyta ha sorriso e ha detto: “Mi piace il rumeno. Voglio impararlo bene”. Quel momento ha segnato l’inizio della sua trasformazione.

Un ponte tra passato e futuro

Un ruolo silenzioso ma fondamentale in questo percorso lo ha avuto proprio Ai. Bi Moldova, che con interventi mirati e costanti ha saputo costruire un ponte tra un passato doloroso e un futuro possibile. Attraverso attività ludico-educative e programmi di apprendimento non formale, bambini come Mykyta hanno scoperto che la scuola non è solo voti e regole, ma anche gioco, creatività e gioia. Il programma di apprendimento accelerato della lingua rumena gli ha permesso non solo di seguire meglio le lezioni, ma anche di trovare il coraggio di esprimersi. Le attività interattive, pensate su misura per i bambini rifugiati, lo hanno fatto sentire incluso, apprezzato, capace.
Per Mykyta le iniziative di Amici dei Bambini sono state una rivelazione: ha recitato a teatro, imparato poesie, stretto amicizie con altri bambini che, come lui, portavano nel cuore pesi invisibili ma sognavano le stesse cose semplici: una classe in cui sentirsi accolti e un insegnante che credesse in loro.

Insegnare a non avere più paura

Oggi Mykyta non è più il “bambino taciturno” della classe. Parla sempre di più, scrive con sicurezza e, soprattutto, sorride spesso. Quando racconta il suo sogno, dice che vuole diventare insegnante — “per aiutare anche altri bambini a non avere più paura”.
Nel frattempo, anche la vita della famiglia ha preso una nuova piega. Si sono trasferiti in una piccola casa all’interno della comunità: modesta, ma con tutto ciò che serve. La madre ha trovato lavoro in un panificio del villaggio vicino e questo ha portato non solo stabilità economica, ma anche quel senso, finalmente ritrovato, di appartenere a un luogo che li accoglie.

Ricominciare a sognare

La storia di Mykyta è solo una delle tante che si scrivono ogni giorno, spesso in silenzio, nelle comunità dove la speranza nasce da piccoli gesti. E quando le risorse non bastano, progetti come Il Ludobus per la Pace diventano vere e proprie porte aperte. Perché l’educazione, quando nasce dal cuore ed è attenta ai bisogni reali dei bambini, può essere il salvagente che li aiuta non solo a leggere e scrivere, ma a ricominciare a sognare.
Il progetto “Risposta Umanitaria Integrata per gli Ucraini Colpiti dal Conflitto e i Cittadini di Paesi Terzi in Ucraina, Polonia, Romania e Moldova” è finanziato dal Ministero Federale degli Esteri della Germania attraverso   Diakonie Katastrophenhilfe (agenzia di aiuti umanitari delle chiese protestanti in Germania) e viene implementato da APSCF (Alleanza delle ONG attive nel campo della protezione sociale del Bambini e della Famiglia), in collaborazione con diverse ONG tra cui Ai.Bi. Moldova, che realizza il progetto Il Ludobus per la Pace, parte di questa iniziativa umanitaria.

La speranza dei bambini dell’Ucraina è appesa a un filo

Dallo scoppio della guerra in Ucraina, sono passati oltre 3 anni. In questo tempo oltre 600 bambini sono morti e oltre 2.000 sono stati feriti. Anche la speranza rischia di morire.
Ai.Bi. Amici dei Bambini con il progetto BAMBINIxLAPACE ogni giorno porta ai minori e le loro famiglie aiuto concreto, supporto psicologico e attimi di vita “normale”, in un tempo che normale non è.
Ecco perché oggi più che mai c’è bisogno del tuo aiuto: per non far spezzare il filo della speranza. EMERGENZA UCRAINA

E ricorda: ogni donazione gode delle seguenti agevolazioni fiscali.