BAMBINIxLAPACE. L’infanzia rubata dell’Ucraina

Campi di addestramento, lavaggio del cervello e casi di ragazzi costretti a combattere contro il proprio Paese. La tremenda indagine sui minori, vittime silenziose della Guerra in Ucraina. Come ridare  la speranza?

GlobSec e lo Yale Humanitarian Research Lab hanno documentato una rete di oltre cento campi in Russia in cui minori ucraini vengono sottoposti a indottrinamento e preparazione militare.

Le ricerche e le testimonianze

Secondo GlobSec, oltre 1,6 milioni di bambini vivono oggi sotto occupazione russa e migliaia sono stati trasferiti o deportati. Le analisi satellitari hanno rivelato strutture dedicate ad addestramenti con droni, esercitazioni e persino simulazioni della Seconda guerra mondiale.
Le testimonianze raccolte dal Guardian raccontano condizioni durissime: i ragazzi sono costretti a parlare solo in russo, a rinunciare ai colori nazionali giallo e blu, puniti fisicamente se resistono. Molti finiscono per “convertirsi” e arruolarsi contro il proprio Paese. “I bambini ucraini subiscono un lavaggio del cervello più duro perché la loro identità deve sparire. L’obiettivo è paura, dipendenza dallo Stato e lealtà alla Russia”, spiega Megan Gittoes di GlobSec.
Mosca definisce questi programmi “culturali e sportivi”, ma le organizzazioni sul campo descrivono una realtà diversa. Save Ukraine segnala casi di adolescenti già tornati dal fronte: come un ragazzo di Kherson, rimpatriato dopo un anno nell’esercito russo.
Per Kiev la restituzione dei minori deportati è una condizione imprescindibile in qualsiasi trattativa di pace. Mosca, invece, nega deportazioni di massa, parlando solo di rientri volontari.

Guerra in Ucraina. E se si spezzasse per sempre il filo della speranza?

In questo contesto drammatico, nell’ambito del progetto BAMBINIxLAPACE, nasce la campagna di Ai.Bi. Amici dei Bambini, “Guerra in Ucraina. E se si spezzasse per sempre il filo della speranza?”.
Un segnale dell’importanza di continuare a lavorare, insieme, affinché non venga meno quel legame verso il futuro, intessuto di speranza e resilienza, che ogni giorno che passa rischia di farsi sempre più debole  e a sottile l Gli operatori di Ai.Bi. in Uraina, così come nella vicina Moldova, continuano a portare avanti attività fondamentali per i minori e le famiglie vittime della guerra, offrendo sostegno psicologico, aiuto concreto e momenti di normalità perché il filo della speranza non si deve spezzare . 

La speranza dei bambini dell’Ucraina è appesa a un filo

Dallo scoppio della guerra in Ucraina, sono passati oltre 3 anni. In questo tempo oltre 600 bambini sono morti e oltre 2.000 sono stati feriti. Anche la speranza rischia di morire.
Ai.Bi. Amici dei Bambini con il progetto BAMBINIxLAPACE ogni giorno porta ai minori e le loro famiglie aiuto concreto, supporto psicologico e attimi di vita “normale”, in un tempo che normale non è.
Ecco perché oggi più che mai c’è bisogno del tuo aiuto: per non far spezzare il filo della speranza. EMERGENZA UCRAINA