Denatalità. Se il numero di cucce supera quello delle culle 

A fronte di 7 milioni di minori sotto i 14 anni, in Italia ci sono 63 milioni di animali domestici: 9 animali per ogni bambino. L’adozione internazionale e l’adozione del nascituro come contrasto alla denatalità

L’Italia continua a fare i conti con un declino demografico: le nascite annuali non superano ormai le 370 mila, il livello più basso dell’era repubblicana. A fronte di questi numeri, colpisce il confronto con il mondo animale domestico: sommando cani, gatti, conigli, tartarughe e altri “piccoli mammiferi e rettili”, si arriva a circa 63 milioni di animali domestici, mentre i bambini sotto i 14 anni sono appena 7 milioni. Significa, in media, nove animali per ogni bambino.
Le cause di questo squilibrio sono molteplici. Da una parte l’instabilità economica, il costo della vita e la precarietà lavorativa scoraggiano molti giovani dal costruire una famiglia. Dall’altra parte, un cambiamento culturale profondo ridefinisce priorità e desideri personali. Intanto la spesa delle famiglie arretra: dal 2007 gli italiani consumano quasi venti miliardi in meno per il cibo, e gli ultimi dati Istat mostrano livelli inferiori persino a quelli del pieno della crisi del 2011. È il ritratto di un Paese impoverito, materialmente e demograficamente.

L’appello di Papa Francesco

In passato Papa Francesco aveva lanciato un monito su questo tema, parlando della rinuncia volontaria alla genitorialità e dell’illusione di poter sostituire i figli con gli animali domestici. Non è un invito a sminuire il valore affettivo degli animali, ma a riconoscere un cambiamento culturale.

La strada dell’Adozione

Di fronte a questo scenario, esistono però strade che possono dare speranza sia ai bambini sia alle coppie desiderose di accogliere un figlio.
L’Adozione Internazionale, nonostante le procedure complesse, rimane uno strumento possibile per offrire una famiglia a minori che vivono in condizioni difficili in molte parti del mondo. Ora è necessario che venga sostenuta e rilanciata sia con la totale gratuità che con un deciso cambio culturale: il problema dei bambini abbandonati non riguardano sole le coppie che li adottano, ma investe tutta la società civile.
Parallelamente, si può prendere in considerazione la possibilità incentivare, anche in Italia come già avviene in molti paesi, fra cui gli Stati Uniti d’America, percorsi che favoriscano l’adozione del nascituro (QUI), come alternativa possibile per quei casi in cui una donna vive una gravidanza indesiderata o non sostenibile. Si tratta di un percorso delicato, che richiede tutele e supporto adeguati per la madre.