Accogliere un Misna: ma è un’adozione a distanza?

Buongiorno,

ho letto con interesse la testimonianza di due famiglie che si sono fatti carico di  profughi minorenni non accompagnati. Noi siamo una famiglia composta da quattro persone: padre, madre e due figli. Ci piacerebbe partecipare al programma. Si tratta di una sorta di ‘adozione a distanza’, vero?

Cordiali saluti,

Gianni

 

valentina brescianiCiao Gianni,

premetto che quello che lei definisce ‘adozione a distanza’ corrisponde al nostro ‘sostegno a distanza’. Ma nel caso dei Misna, ovvero i Minori stranieri non accompagnati, si tratta di un vero e proprio affido. Quindi i minori coinvolti vivono nella casa delle persone che hanno aderito al progetto Bambini in alto mare, lanciato da Ai.Bi. dopo la tragedia avvenuta al largo di Lampedusa il 3 ottobre 2013.  Il progetto di accoglienza dei Misna offre a bambini e ragazzi arrivati soli sulle nostre coste, un’accoglienza a misura di bambino che può offrire solo una famiglia, composta anche da un single.

La circostanza che lei abbia già due bambini non è assolutamente un problema, anzi! Perché come avrà letto, i coniugi D’Amico hanno due figli di sette e dieci anni, e hanno scelto di accogliere due diciassettenni. Per candidarsi come famiglia affidataria, può compilare il form.
Per richiedere altre informazioni, non esiti a chiamare la sede nazionale di Ai.Bi. Può chiamare dal lunedì al venerdì dalle 9.15 alle 13 e dalla 14.10 alle 18, al numero 02 988221, selezionando il tasto 2.  Oppure può contattare il settore Affido, scrivendo una mail a italia@aibi.it.

Valentina Bresciani

Settore Affido di Ai.Bi.