«Tra sei anni la fine delle adozioni»: urge una riforma della legge.

caloFra sei anni, se non ci sarà una riforma radicale del sistema delle adozioni internazionali, assisteremo alla fine di questa forma di accoglienza familiare. La data indicata da Marco Griffini , presidente di Ai.Bi. Amici dei bambini, è vicina : il 2020. Il calo registrato negli ultimi anni è impressionante : si è passati dalle 4.130 adozioni del 2010 , alle 930-950 dei primi sei mesi del 2014 . Una diminuzione del 30% rispetto allo stesso periodo del 2013 . «Se ipotizziamo un calo del 20% annuo, nel 2020 assisteremo alla fine delle adozioni internazionali in Italia », evidenzia con rabbia Griffini nel corso dell’Open day di Ai.Bi che si è svolto il 27 settembre a Milano. Da tempo gli enti accreditati lanciano l’ allarme. Chiedono risposte concrete al Governo, un aggiornamento della legge degli anni Novanta. Il disinteresse della politica è evidente .

E non mancano nuovi elementi di preoccupazione : «L’ adozione internazionale ha ancora un futuro dopo l’ avvento dell’ eterologa? », si chiede Griffini, che avanza una proposta: «Al pari dell’ eterologa, la scelta di un genitore di accogliere un figlio non suo deve essere sostenuta economicamente. Altrimenti si crea un’ incomprensibile disparità » . E’ proprio il tema dei costi uno dei principali ostacoli per le coppie che vogliono accogliere un bambino nella loro famiglia. A questo si aggiungono un iter lungo e complicato , «e una cultura negativa dell’ adozione. La coppia adottiva non viene considerata una risorsa per un bambino abbandonato , non viene valorizzata», sottolinea Griffini. Urge una riforma radicale .

Da Ai.Bi. arriva una proposta precisa: passare da un sistema improntato sulla “selezione ” delle coppie , a un sistema che le valorizzi e le accompagni prima , durante e dopo l’ iter adottivo . Due i soggetti preposti a svolgere questo compito : i servizi sociali territoriali e gli enti autorizzati strutturati a livello regionale, in un sistema coordinato da una Commissione regionale. Ciascuna Commissione , spiegano da Ai.Bi. assolverà la funzione di certificare l’ idoneità delle coppie ma, a differenza di quanto fanno oggi i Tribunali per i minorenni, non si tratterà di un processo selettivo, bensì della certificazione di un cammino di formazione e accompagnamento. «Inoltre chiederemo al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, un emendamento alla legge sulla fecondazione eterologa – aggiunge Griffini – . Per fare in modo che una coppia che ha scelto l’ eterologa , poi non possa più fare l’ adozione internazionale ».

Una richiesta , spiega il presidente di Ai.Bi. nata dall’ ascolto dei bambini e giovani adottati, che non vogliono essere considerati « figli di serie B ». «E’culturalmente corretto portare avanti questo dibattito – conclude Griffini – ; nel momento in cui un genitore si vede madre o padre di un figlio non suo ha due possibilità : l’ eterologa e l’ adozione. Ma deve scegliere. L’adozione non deve essere deve essere l’ ultima spiaggia quando tutti gli altri tentativi sono falliti». I numeri testimoniano l’ urgenza di una riforma .

Nel mondo ci sono circa 168 milioni di bambini e ragazzi che crescono senza famiglia , di cui più di 15 milioni sono orfani di entrambi i genitori a causa dell’ Aids . Solo in Italia , i minori fuori dalla famiglia sono 30mila .

Dati che fanno dell’ abbandono la quarta emergenza umanitaria mondiale . «L’ adozione è difficile, costosa , lacerante . Ma è meravigliosa », racconta Silvia davanti al pubblico dell’ Open day di Ai.Bi . Lei e il marito Stefano hanno aperto la loro famiglia a due bambini provenienti da Colombia e Cina . « Gli ostacoli sono tanti », racconta Paola, mamma di Philip 14enne russo .« Noi abbiamo avuto tante difficoltà anche per colpa di un blocco temporaneo delle adozioni in Russia – racconta agli aspiranti genitori seduti in platea – . Ma questi bambini ci stanno aspettando , aspettano una mamma e un papà ».

Fonte (Avvenire)