Famiglia, droghe, adozioni e cooperazione internazionale: “Dal governo un ritardo incomprensibile”

coop_internFamiglia, droghe e dipendenze, adozioni e cooperazione internazionale. A più di due settimane dal giuramento del presidente del Consiglio e a circa una dozzina di giorni dalla nomina dei sottosegretari del sessantaduesimo governo della Repubblica italiana, è totale il silenzio di Palazzo Chigi su quattro delle competenze che fino a poche settimane fa erano accorpate nel ministero guidato da Andrea Riccardi.

Solo voci, per lo più di associazioni, preoccupate che tali politiche possano essere considerate ormai di serie B. Sulle droghe, bocche cucite al Dipartimento politiche antidroga (Dpa), soprattutto dopo che il Coordinamento nazionale comunità di accoglienza (Cnca), ha paventato l’ipotesi che il Dpa venisse accolto sotto l’ala del Viminale. Un allarme che ha suscitato non poche reazioni, come quella di don Luigi Ciotti, del Gruppo Abele, che ha parlato nei giorni scorsi di un “incomprensibile ritardo” nell’assegnazione della delega alle droghe alla ministra all’Integrazione, Cecile Kyenge, la quale non è escluso, secondo alcuni, che possa ricevere più di una delega.

Famiglia

Sulle politiche per la famiglia è il Forum Famiglie ad alzare la mano per chiedere chiarezza. Per Francesco Belletti, presidente del Forum, occorre ribadire che “le politiche famigliari sono importanti per il rilancio del Paese”. Stando alla priorità data dal governo Letta a questo tema, però, non sembra che a Palazzo Chigi la pensino allo stesso modo. Belletti è tornato sull’argomento anche questa mattina al convegno in occasione della Giornata internazionale della famiglia. “Noi del Forum – spiega – riteniamo necessario che la delega sia affidata direttamente alla Presidenza del Consiglio. Serve una delega operativa che trasformi in fatti il Piano nazionale della famiglia voluto dall’ex ministro Riccardi”. Oltre alla delega per la famiglia “che è la priorità”, per Belletti occorre anche un’attenzione alle politiche fiscali, “tolte dal piano dal governo Monti e presenti invece nella bozza Giovanardi. Sono un fattore decisivo per qualificare qualunque azione sulla famiglia. La riforma fiscale è nell’agenda del governo, ma noi riteniamo che nessuna riforma fiscale sarà equa se non sarà a misura di famiglia”.

Adozioni internazionali

Critico sul ritardo nell’affidamento della delega per le adozioni internazionali Marco Griffini, presidente dell’Associazione italiana Amici dei bambini (Ai.bi).È un segnale di menefreghismo e disinteresse – ha spiegato -. Siamo rimasti tutti meravigliati. Probabilmente non credono che tematiche come le adozioni internazionali o come l’affido siano importanti, mentre sono bastate le proteste di pochi gay per intervenire sulla delega alle Pari opportunità. Noi, invece, festeggiamo la Giornata internazionale della famiglia orfani di un ministro, di un sottosegretario e di una delega”.

Per l’associazione, la delega dovrebbe essere affidata agli Affari esteri, sotto la guida di un ambasciatore, come accaduto in Francia.

Come Ai.bi abbiamo presentato una proposta di legge dove prevediamo il passaggio delle adozioni internazionali sotto la competenza degli Affari esteri per dare una visione più dinamica alle adozioni. In Francia la delega è affidata agli Esteri, individuando la figura del capo dell’autorità centrale nella persona di un ambasciatore”. In Italia, però, non si sa ancora nulla e il ritardo va a pesare su un mandato, quello dell’ex ministro per la Cooperazione e integrazione, Andrea Riccardi, che secondo Griffini è stato deludente per quanto riguarda le adozioni.Veniamo fuori da un anno di gestione insulsa – dichiara il presidente di Ai.bi -. Riccardi non ha effettuato neanche una missione e non è andato in nessun paese. C’è stata una disattenzione tremenda. Speriamo in un’inversione di rotta, ma l’inizio non è promettente”.

Cooperazione internazionale

E mentre sono state assegnate alla ministra delle Pari Opportunità Iosefa Idem le deleghe a Servizio civile e Politiche giovanili, resta in sospeso la cooperazione internazionale, l’ultima e pesante competenza di Riccardi (che in realtà non ha mai potuto davvero esercitarla appieno). Una delega la cui assegnazione, secondo Luca de Fraia, vicesegretario generale di Actionaid “slitta fino a giugno”.

Le ong – spiega – hanno chiesto espressamente che la cooperazione venga assegnata a un viceministro. Nel precedente governo avevamo un ministro, quindi avere un sottosegretario sarebbe una grossa perdita, un passo indietro che ci farebbe scendere di livello”. “Negli ultimi dieci anni – prosegue De Fraia – alla cooperazione è stato tolto tantissimo, per questo sarebbe importante avere un viceministro, una figura di un certo peso all’interno del governo, attenta all’allocazione delle risorse e alla loro distribuzione”. Conclude De Fraia: “A partire dal sottosegretario Mario Giro, nel governo ci sono persone che si intendono molto di cooperazione, un patrimonio che non va disperso”.

 

Fonte: Redattore Sociale