Adozione internazionale: ecco il testo della nuova legge. La Commissione Giustizia della Camera incaricata di iniziare l’esame della riforma

 

Da sx verso dx: Gabriele Greco (attore e testimonial Ai.Bi.); M. Griffini, On. Chaouki, On. Caruso, dott. Alvaro)
Da sx verso dx: Gabriele Greco (attore e testimonial Ai.Bi.); M. Griffini, On. Chaouki, On. Caruso, dott. Alvaro)

E’ stata assegnata alla Commissione Giustizia la proposta di legge, presentata su iniziativa dei deputati Mario Caruso e Khalid Chaouki, con le modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, che riguarda la riforma della disciplina in materia di adozione internazionale. Proprio la ministra Annamaria Cancellieri si era più volte espressa, nelle settimane scorse, a favore di uno snellimento delle procedure adottive. L’auspicio è che il lavoro sinergico tra Governo e Parlamento consenta di giungere finalmente ad una revisione della legge, che consenta a tanti bambini abbandonati di trovare presto una famiglia in Italia. Adesso si attende la calendarizzazione dei lavori di discussione della legge.

Si tratta di un primo importante passo avanti per affrontare la crisi del settore.

Nelle premesse della proposta di legge si delinea bene il quadro generale: dopo anni caratterizzati da una tendenza positiva, a partire dal 2006, le idoneità all’adozione internazionale dichiarate dai tribunali per i minorenni sono drasticamente diminuite: da 6.273 nel 2006 a 3.179 nel 2011. I costi dell’adozione internazionale e la crisi economica in corso non sono l’unica ragione: c’è una generale sfiducia nelle adozioni internazionali perché si è creata una cultura negativa. Le procedure sono complicate, troppo lunghe e disincentivanti.

Le coppie disponibili ad accogliere un bambino abbandonato non vengono considerate una preziosa risorsa. Eppure, l’abbandono dei minori è in crescita: dai 145 milioni di bambini abbandonati nel 2004 ai 168 milioni del 2009 (stime UNICEF).

In questo scenario appare indispensabile un rinnovamento del sistema normativo e organizzativo: occorre cambiare la cultura, migliorare e snellire le procedure per valorizzare le persone disponibili all’adozione. Tutto questo appare fattibile attraverso una riforma della legge 4 maggio 1983, n. 184.

“Il punto di partenza per il rinnovamento del settore va rintracciato nell’introduzione di facilitazioni alle famiglie orientato all’aumento del numero delle famiglie disponibili all’accoglimento” si legge nella proposta Caruso-Chaouki. “Servono più adottanti e per questo le famiglie devono essere incentivate ad adottare. Occorrono alcune riforme che consentano, da un lato, di ridare fiducia a chi desidera adottare e, dall’altro  di rendere l’adozione più veloce e meno costosa e perfino gratuita per alcune categorie di famiglie. La coppia che decide di adottare un bambino straniero abbandonato è una risorsa che non va selezionata ma accompagnata”.

Nella proposta di legge, l’idoneità deve essere il risultato di un processo di accompagnamento che vede coinvolti insieme i servizi sociali e gli enti autorizzati.

I servizi sociali e non più i tribunali saranno responsabili del procedimento, come avviene già negli altri Paesi europei.

È necessario, infine, uniformare l’iter a livello nazionale: agli adottanti sono dovuti parità di trattamento, trasparenza e celerità del servizio pubblico e dunque occorre limitare per legge il numero di incontri psicosociali.

Si partirà da una prima fase: elevare i requisiti degli enti autorizzati.

È necessario definire gli standard qualitativi per aumentare l’affidabilità e il livello di assistenza prestato alle coppie. “Si dovrà dunque procedere all’introduzione di nuovi requisiti sia in Italia, sia all’estero e prevedere controlli effettivi sul possesso di tali requisiti. Successivamente, occorrerà stabilire i costi standard necessari per l’espletamento delle procedure in Italia e nei singoli Paesi esteri e i costi per i servizi forniti dagli enti autorizzati per dare a ogni procedura adottiva, dato il livello qualitativo richiesto, un esborso certo, congruo e inferiore a quello attuale.”

Il testo completo della proposta di legge, da oggi disponibile, è stato inviato a tutti i 14 mila firmatari del Manifesto di Ai.Bi.