Adozione internazionale. Fondi stanziati e non spesi. Presentata un’interrogazione parlamentare

Depositata dall’on. Maria Teresa Bellucci (FdI) dopo le proteste del presidente di Ai.Bi. Marco Griffini

Un’interrogazione parlamentare sul caso dei fondi stanziati e non spesi per l’adozione internazionale, che aveva già registrato le critiche del presidente di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, Marco Griffini. A presentarlo la parlamentare di Fratelli D’Italia Maria Teresa Bellucci, che la ha depositata lo scorso 17 gennaio.

Come noto, e come menzionato dal testo della medesima interrogazione, nel novembre 2019 “l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza ha infatti pubblicato il dossier “DisOrdiniamo”, un monitoraggio delle risorse nazionali dedicate all’infanzia e all’adolescenza nel bilancio dello Stato; secondo il documento, dal 2012 al 2017 le risorse stanziate per l’infanzia e l’adolescenza (istruzione scolastica, politiche sociali per l’infanzia e la famiglia, lotta alla povertà, politiche previdenziali, immigrazione e accoglienza e giustizia minorile) sono cresciute del 16,7 per cento con un incremento totale di 7 miliardi e 500 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti 980 milioni stanziati per il 2018”.

“Un capitolo ad hoc – prosegue il testo – è dedicato alle adozioni internazionali, le cui risorse, destinate a misure di sostegno economico per le spese sostenute dai genitori adottivi nell’espletamento delle procedure di adozione internazionale, risultano altalenanti: circa 11 milioni di euro nel 2012, sensibilmente ridotte negli anni 2013 e 2014; negli anni 2015 e 2016 non vi sono stati impegni di spesa, mentre nel 2017, a fronte di quasi 20 milioni di euro stanziati e disponibili, ne sono stati impiegati solo la metà”.

Un dato significativo se si pensa che “dal 2012 al 2017 non si è provveduto al rimborso delle spese adottive e solo nel 2017, dopo anni di attesa, sono state finalmente rimborsate le spese sostenute dalle famiglie per le adozioni concluse nel 2011, mentre nella primavera 2018 è stato emesso il decreto che stanzia le risorse necessarie e definisce le modalità di presentazione delle domande di rimborso per le adozioni concluse tra il 2012 e il 2017; secondo dati della Commissione per le adozioni internazionali, a fine settembre 2019 è terminata la fase di liquidazione per chi ha adottato nell’anno 2015, mentre, solo nel 2019 sono stati predisposti gli ordini di pagamento per chi ha adottato nel 2016”.

“Un altro capitolo di spesa – prosegue l’interrogazione – riguarda l’esecuzione della Convenzione de L’Aja per la tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale e per la Commissione per le adozioni internazionali. La legge richiede, infatti, che gli enti autorizzati si dedichino a progetti di cooperazione internazionale per il sostegno dell’infanzia nei Paesi nei quali operano per le adozioni, ma dal 2012 non ci sono più stati bandi per questo scopo; al riguardo, il report sottolinea come ‘anche in questo caso si rilevano differenze marcate tra le somme stanziate e quelle effettivamente impegnate e pagate’, nonostante un calo delle pratiche adottive concluse del 75 per cento nell’ultimo decennio”.

Il Fondo per il sostegno alle adozioni internazionali, nel 2017, aveva uno stanziamento pari a 19.958.742 euro, a fronte di un impegno finale di spesa pari a 10.362.444 euro. E anche per quanto riguarda i dati relativi ai fondi per la “tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale”, sempre per il 2017, aveva 19,2 milioni di euro, con soli 520.795 euro spesi.

L’interrogazione chiede quindi “se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali siano i dati relativi alle domande di rimborso delle spese sostenute dai genitori per le pratiche di adozione internazionale concluse nel 2018” e “quali urgenti iniziative di competenza il Governo intenda adottare per rilanciare il settore dell’adozione internazionale e garantire un cambio di rotta per l’effettivo impiego delle risorse stanziate, considerato l’elevato valore morale dell’adozione, che sana l’ingiustizia della mancanza di una famiglia”.