Adozione internazionale. Repubblica democratica del Congo. I genitori adottivi s’incatenano a Montecitorio: “Aspettiamo da 847 giorni i nostri figli: basta silenzi e notizie false! “

incatenamento1“La prima domanda che ci fa quando ci colleghiamo via skype è ‘Quando vieni a prendermi?’ E io rispondo ‘Presto’”.  Questa è una delle tante testimonianze raccontate ai microfoni di varie televisioni nazionali dalle famiglie che ieri, 20 gennaio, si sono incatenate davanti alla Camera dei Deputati a Roma per chiedere a gran voce “che il Governo si attivi per portare a casa i nostri figli” regolarmente adottati nella Repubblica democratica del Congo e in attesa da 847 giorni di arrivare in Italia.

Vogliamo ancora una volta – hanno detto le coppie  – sensibilizzare il Governo e le istituzioni italiane e svegliarle dal torpore. Ci sono circa 130 bambini, figli nostri, regolarmente adottati che portano il nostro cognome che rischiano ogni giorno la loro vita in Congo. Il governo deve attivarsi per portarli al più presto in Italia

Sono due anni e mezzo – aggiunge un papà adottivo –  di silenzi, di notizie generiche se non addirittura false. Il Governo deve cambiare il passo e coronare il sogno di centinaia di famiglie in attesa di abbracciare il proprio figlio”.

Tre anni fa una sentenza di un tribunale italiano ha stabilito che sono il genitore di un bimbo di sei anni. Oggi ne ha nove e non so neppure che voce abbia”, racconta una madre in catene che aspetta di abbracciare il figlio da 847 giorni.

Chiedono, insomma, attenzione a Parlamento e governo sulla situazione in cui versano da anni tra attese, ansie e speranze. Dal 2013 le autorità congolesi hanno bloccato le autorizzazioni per l’uscita dal Paese concedendo solo deroghe temporanee a piccoli gruppi. Altri 17 sono arrivati di recente, alcuni dei quali dopo un percorso alquanto rocambolesco e tempi più lunghi del previsto. Altri 136 che portano il cognome delle famiglie italiane sono ancora negli orfanotrofi di Kinshasa, in condizioni spesso molto precarie.

Ogni giorno che passa – racconta un genitore – spero di ricevere un segnale, qualche notizia di un passo avanti. Ma le autorità deputate a occuparsi di questa materia non forniscono informazioni, non rispondono alle nostre richieste. E siccome sono nominate dalla politica, è alla politica che chiediamo un cambio di passo”.

Alcuni parlamentari hanno incontrato i genitori. Nel frattempo, proprio mentre le famiglie erano in piazza, arriva la conferma che qualcosa in Congo si muove. Il governo di Kinshasa ha approvato lo schema di legge sulle nuove procedure adottive che promette di far ripartire e velocizzare la soluzione delle procedure regolari concluse con sentenza definitiva. La legge dovrà essere ratificata dal parlamento.