Adozione nazionale sì, ma solo “aperta” e per bambini grandicelli 

“È vero?” Dalla domanda di una coppia di aspiranti genitori adottivi, un viaggio tra tribunali e legami biologici, per comprendere l’adozione aperta

Ai.Bi. è stata contattata da Gilda e Mauro, una coppia in cerca di risposte nel loro percorso di adozione che si è trovata di fronte a una realtà inaspettata. A partire dalla loro domanda esploriamo le sfumature dell’adozione aperta.

La domanda di Gilda e Mauro

Buongiorno,
siamo una coppia interessata ad adottare un bambino. Facendo le nostro ricerche, i servizi sociali ci hanno prospettato che l’adozione nazionale sarà da ora in poi solo aperta e con bambini grandicelli. Vi risulta?
Grazie,
Gilda e Mauro

Il bisogno dei minori

Buongiorno, Gilda e Mauro,
partiamo dal principio che l’adozione è la risposta al bisogno di un bambino di avere dei genitori. Nei casi in  cui il bambino viene abbandonato e non riconosciuto alla nascita la questione è molto chiara e si procede con la dichiarazione di adottabilità e di conseguenza la sentenza di adozione piena e legittimante da parte di una famiglia dopo l’anno di affido preadottivo.

L’incapacità di fare i genitori

In molti casi però, e sono la maggior parte, i minori hanno dei genitori che però per diverse ragioni (uso di sostanze o di alcool, problemi psichiatrici o vita irregolare e instabile), hanno delle difficoltà e non riescono ad avere e/o esercitare le capacità genitoriali necessarie a garantire la crescita. In queste situazioni abbiamo dei genitori che quindi possono anche voler bene al loro figlio , ma fanno proprio fatica   ad esercitare questo ruolo e in questi casi si parla di “irresponsabilità” genitoriale.

La ricerca dei parenti del minore

Il Tribunale avvia un periodo di assistenza e sostegno a questi genitori per riuscire a dimostrare se saranno in grado o meno di essere genitori adeguati e capaci. Quando i vari percorsi di sostegno previsti in questi provvedimenti non portano a nessun risultato e nessuno né i genitori né nessuno dei parenti fino al quarto grado risulta essere  in grado di provvedere alla crescita, o addirittura i genitori rifiutano di mettere in atto dei cambiamenti, anche qui il Tribunale dichiara lo stato di adottabilità del bambino e  recede ogni legame con la loro famiglia biologica.

Quando salvaguardare i legami con i parenti

Ci sono, però, dei casi in cui i legami con i familiari devono essere salvaguardati, perché il minore con queste persone ha creato un legame significativo ,e nel suo interesse, e nella costruzione della sua identità è necessario conservarli. In questi casi per familiari si intendono non solo i genitori ma anche altri parenti significativi quali fratelli o sorelle, nonni o zii. In questi casi appunto si procede con la dichiarazione di adozione ma non piena e legittimante ma aperta, aperta perché si conservano alcuni legami utili per il bambino.

Impugnare la dichiarazione di adottabilità

Altro caso è quando i familiari  impugnano la dichiarazione di stato di adottabilità  e, come è avvenuto anche recentemente in Cassazione, e soprattutto con un ultimo intervento della Corte Costituzionale che di fatto ha tolto il primato all’adozione legittimante, parificandola agli altri tipi quali quella mite, speciale, ecc, le Corti superiori riformano la sentenza del Tribunale, in questo caso la sentenza di adozione legittimante può essere, dopo anni, revocata. Ci si trova nella condizione di bambini che cresciuti con una famiglia adottiva, dove comunque rimarranno, riprendano i rapporti con la famiglia biologica dando così luogo a una nuova formula di “adozione aperta”.
Per le situazioni dove la questione è legata alla carenza di responsabilità genitoriale sempre più si sta assistendo alla trasformazione dell’adozione da legittimante ad aperta, che conserva appunto i legami con i familiari. Per rispondere alla sua domanda non si può dire che l’adozione nazionale è solo “aperta”, ma sicuramente i casi di adozione di questo tipo saranno numerosi.
A motivo di questa trasformazione i servizi rappresentano alle coppie la complessità delle diverse soluzioni che si stanno delineando, invitandole magari a riflettere su che tipo di disponibilità, più o meno aperta alla famiglia di origine, si sentono di poter dare pensando all’accoglienza di un bambino.

Informazioni e richieste sull’affido familiare

Chiunque volesse approfondire la conoscenza dell’affido familiare e riflettere sulla propria disponibilità a intraprendere questo percorso, può partecipare agli incontri organizzati da Ai.Bi. Tutte le informazioni si trovano alla pagina dedicata del sito dell’Associazione.