170 milioni di bambini abbandonati nel mondo

Adozione. Padre Occhetta (S.J.): “Nel mondo 170 milioni di bambini abbandonati. Occorre prendersene cura attraverso adozione o affido, da sostenere come cultura politica”

La maternità in quanto tale non può essere delimitata, meno che mai ‘surrogata’: ha solo e specificatamente una funzione universale: trasmettere vita e amore

E con così tanti minori senza famiglia, per il religioso e giurista dovrebbe essere prioritario rivolgersi all’adozione o all’affido

170 milioni di bambini abbandonati nel mondoCon 170 milioni di bambini abbandonati che attendono, all’interno degli istituti sparsi per il mondo, che arrivino ad abbracciarli una mamma e un papà, quanto ha senso, tanto a livello etico che politico, parlare o pensare ad ipotesi di maternità surrogata? E’ l’interrogativo che pone un articolo della dott.ssa Margherita Marzario sul sito web studiocataldi.it, nel quale vengono riportate le parole dell’insigne giurista gesuita padre Francesco Occhetta.

Quest’ultimo, in particolare, sottolinea come la parte più debole della questione è e rimane il bambino, che “va rispettato e trattato come una persona fin dal suo concepimento e, pertanto, da quello stesso momento gli si devono riconoscere i diritti della persona, tra i quali anzitutto il diritto inviolabile di ogni essere umano innocente alla vita“.

E i minori senza famiglia, in che modo potranno godere di questo diritto? La risposta del giurista è eloquente: occorre prendersi cura di loro attraverso l’adozione o l’affido, pratiche che meritano di essere sostenute come “cultura politica” per riportare “nei confini dell’umano il desiderio di diventare genitori e di crescere un figlio“. Almeno, se si vuole mantenere come prioritario il benessere dei bambini e non quello degli adulti (come sancito dall’art. 3 della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia).

Da qui discende, nelle pieghe dell’articolo, che proprio questo benessere viene compromesso in caso di maternità surrogata, perché, tra i tanti esempi che si possono annoverare, i bambini crescendo possono rimanere turbati nel venire a sapere delle loro origini. Con l’adozione e l’affidamento, invece, si contribuisce al benessere di bambini già in vita, ma disagiata. Allora sì che diventa un atto di generosità e generatività“.