Bari: crisi delle adozioni internazionali. Petizione delle famiglie per migliorare il sistema

BARI – Procedure di 3 o 4 anni e tetto spese di 20mila e 30mila euro. Per questo 450 famiglie hanno aderito alla petizione promossa nella città di Bari allo scopo di ottenere che la CAI non interrompesse la misura di rimborso spese relativa alle adozioni dell’anno 2010. La novità è che le famiglie aggiungono alcune richieste a quella, esaudita a gennaio, della ricostituzione del fondo.

La petizione è arrivata sui giornali. È apparso un articolo su Bari.it: «La petizione di Bari, promossa da Vincenzo Anelli, ha chiesto al presidente Giorgio Napolitano, al presidente Mario Monti e al Ministro Andrea Riccardi di confermare la misura di parziale sostegno finanziario alle adozioni internazionali, che prevedeva la possibilità di un rimborso della spesa sostenuta. L’intervento ha avuto un grande risalto nazionale, puntando i riflettori su un percorso che ogni anno vede come protagoniste oltre 3.000 coppie italiane, 3.154 nel corso del 2011 (di cui circa 200 pugliesi)».

L’articolo evidenzia le nuove richieste sorte dalle famiglie durante i lavori della petizione: «A seguito delle esperienze maturate e della condivisione delle stesse con altre circa 500 famiglie, che si sono trovate in condizioni analoghe, è emersa la necessità da parte di Vincenzo Anelli di rendere più efficiente il sistema e di presentare le seguenti proposte come l’intensificazione delle relazioni tra Italia e Stati in cui si adottano minori e l’istituzione in ogni Paese di un ufficio a cui le coppie in adozione possano rivolgersi per tutte le problematiche procedurali e logistiche che possono incontrare. Altra proposta è la realizzazione di un coordinamento per affiancare concretamente le coppie in adozione nelle fasi di presentazione ed istruttoria delle istanze e per ottenere il decreto di idoneità, in modo da accorciare i tempi ma anche prevedere di riformare le modalità di accesso alle adozioni nazionali».

L’adozione internazionale entra così nell’attenzione della stampa pugliese. «Il percorso adottivo può concludersi anche con nulla di fatto – continua l’articolo, firmato da Sara Perilli – per abbandono dovuto alle immaginabili implicazioni di carattere psicologico-emotivo o per il fallimento dei tentativi di abbinamento con minori, oltre che di tipo lavorativo-economico. Il percorso è diventato tanto difficoltoso che negli ultimi due anni si è notato un notevole calo sia nel numero di domande di idoneità presentate al Tribunale dei Minori che in quello dei bambini effettivamente adottati».

Ad AiBi News la crisi dell’adozione pugliese non è sfuggita: si è attestato sul 16% il calo di adozioni internazionali in Puglia nel 2011, secondo i dati del Tribunale di Bari. «Decisa degenerazione», secondo il commento del Corriere BariSera dello scorso 28 gennaio, anche nel numero di coppie che presentano richiesta di adozione, sia per la nazionale (dalle 768 del 2008 alle 403 del 2011), sia per l’internazionale (dalle 393 del 2008 alle 330 del 2011).

(Da Bari.it, Sara Perilli, 21 febbraio 2012)