Adozioni internazionali dall’oriente, primi segnali di riapertura: si comincia con Vietnam-Irlanda

Tre anni di buio e si riparte. Sui maggiori quotidiani irlandesi, dall’Independent allo Herald, il ritornello va a ruota: il Vietnam riapre alle adozioni internazionali verso l’Irlanda dopo tre anni di sospensione. Per le 200 coppie adottive che hanno depositato il proprio dossier prima del fatidico 2009, anno del grande stop, si torna a respirare speranza.

Speranze di una famiglia per i minori vietnamiti, inoltre: gli sforzi congiunti del ministro irlandese dell’infanzia, la signora Frances Fitzgerald – cui va il merito di aver assunto le adozioni come priorità del suo mandato –, e dei partner istituzionali vietnamiti hanno fatto sì che si preveda la firma di un nuovo patto per l’adozione il prossimo settembre in occasione della visita del ministro vietnamita della giustizia, il signor Ha Hung Cuong.

Per la Fitgerald è un passo «lungamente atteso». I dati resi noti dalla stampa parlano di 19 coppie arrivate a poche settimane dal terminare la procedura di adozione di un bimbo vietnamita proprio nel 2009, sulle quali cadde all’improvviso il sipario delle sospensioni. Tra il 2001 e il 2010 il Vietnam è stato il secondo maggior Paese di provenienza dei figli adottivi irlandesi dopo la Russia, con 764 minori adottati nella Verde Isola.

Seppur timidamente tutta l’area del sud est asiatico emette segnali di riapertura. Molto si è discusso sul caso del Nepal che nel 2010 chiuse le porte per adeguarsi alle normative dell’Aja, e così ripulire il sistema interno riguardante le procedure adottive, i dispositivi di protezione dell’infanzia e le reti di istituti. Lo Stato ha poi reso nota nel gennaio 2012 una lista di 263 minori adottabili. Anche in Italia è grande il fermento per le adozioni dal Nepal: lo stesso ministro Andrea Riccardi, presidente della CAI Commissione adozioni internazionali, ha dichiarato, rispondendo il mese scorso a un’interrogazione dell’on. Aldo Di Biagio, che per lo meno i lavori intergovernativi non sono mai cessati, nonostante l’instabilità delle istituzioni locali. Le Ong testimoniano infine la continua attività di operazione svolta in Nepal in attività di reintegrazione familiare e lavoro di documentazione a favore dell’infanzia in difficoltà.

Non passano inosservati neanche i grandi sforzi della Cambogia, impegnata nella ricomposizione del proprio sistema di adozione internazionale. Nel caso di questo Paese occorrerà aspettare un altro semestre: le domande di adozione internazionale verranno scongelate a partire dal termine previsto del gennaio 2013.