Adozioni Internazionali Francia/Haiti: scatta la protesta dei genitori

Decine di famiglie hanno manifestato sabato a Parigi davanti al Ministero degli Affari Esteri, chiedendo al ministro Alain Juppé di “sbloccare” un centinaio di pratiche per l’adozione di bambini haitiani.

“Juppé se sei un campione, sblocca l’adozione” hanno cantato i manifestanti dell’associazione Adozione Senza Frontiere (ASF), davanti alla sede del dipartimento per l’adozione internazionale.
I dossier per le adozioni delle famiglie che manifestavano non erano ancora stati depositati in nessun tribunale di Haiti al tempo del terremoto del 12 gennaio 2010, a differenza di quelle famiglie i cui figli sono stati rimpatriati da Haiti. Secondo ASF, essi sono stati congelati dal Ministero degli Esteri, al momento di Bernard Kouchner.
“Al tempo del terremoto le pratiche di queste famiglie erano lì, avevano i contatti e se non ci fosse stato il terremoto, le cose avrebbero seguito il loro corso come per gli altri casi”, ha detto Nadine Bihor, presidente di ASF.
Ha continuato dicendo che “Questi bambini sono conosciuti dalle famiglie che li vogliono adottare, alcuni sono andati lì, hanno tutte le foto, le loro schede personali” ed ha  aggiunto che il signor Juppé ha il potere di “sbloccare” circa “un centinaio” di pratiche.

La signora Bihor ha ricordato che dopo il terremoto il Ministro, allora sindaco di Bordeaux, era stato coinvolto da un gruppo di famiglie in un evento dove si chiedeva che fossero portati in patria al più presto i bambini haitiani adottati da famiglie francesi.
“Oggi è il Ministro degli Affari Esteri e ci aspettiamo che revochi il blocco delle pratiche”.

Tra i manifestanti, Isabelle e Ronan Gicquel, di 30 e 32 anni, mostrano la foto di Darlineson e Alexandra, un ragazzo e una ragazza di quattro anni e mezzo che vogliono adottare  e che vedranno questa estate ad Haiti per la prima volta. “Siamo pronti a tutto quello che ci attende”, dice Ronan.
Alla fine di aprile, in risposta ad un quesito scritto al Senato, il Ministro Juppé aveva confermato che il suo dipartimento aveva “deciso di sospendere qualsiasi nuovo processo di adozione per i candidati che non hanno avuto l’abbinamento di un bambino prima del terremoto” “…ma che si stavano studiando le condizioni per la ripresa delle adozioni da Haiti, in una  situazione migliore, garantendo procedure legali più accurate”.

(Fonte: www.leparisien.fr – 18/6)