Adozioni internazionali. La Russia in cerca di nuovi Paesi: presto la firma di un accordo bilaterale con Israele

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Dopo la chiusura delle adozioni internazionali con gli Stati Uniti, a causa dell’approvazione della legge che autorizza l’adozione gay e le limitazioni verso Francia e Spagna per gli stessi motivi, la Russia è in cerca di rafforzare i rapporti con altri Paesi di accoglienza per i minori adottati. Per questo motivo Mosca è vicina a una firma importante per i diritti dei bambini con le autorità di Israele. I due Paesi stanno infatti stringendo i tempi per portare a compimento un accordo che permetterà un puntuale e costante monitoraggio delle condizioni di vita dei minori russi adottati da cittadini israeliani. Lo ha annunciato un funzionario del ministero degli Esteri di Mosca: il commissario per i diritti umani, la democrazia e lo stato di diritto Konstantin Dolgov.

L’accordo riveste una particolare importanza soprattutto alla luce del fatto che Israele è, per numero di bambini russi adottati, il quarto Paese più accogliente dopo l’Italia, la Spagna e la Francia. E l’afflusso di minori russi in Israele sembra destinato a proseguire e ad aumentare. Da qui la necessità di giungere al più presto a un accordo che permetta alle istituzioni di Mosca di verificare le condizioni di vita dei bambini russi accolti dagli israeliani.

“Siamo andati avanti sulla base delle consultazioni di due giorni, ma rimane ancora qualche punto problematico che ha bisogno di essere ulteriormente affrontato – ha spiegato Dolgov -. Ma ci sono reali prospettive di una rapida conclusione del processo con la firma di un documento condiviso”.

Nella preparazione di quest’ultimo si tiene in considerazione “l’intera gamma di esperienze e di pratiche già acquisite a seguito degli accordi stretti con Italia e Francia”, ha detto ancora Dolgov, precisando che analoghi documenti sono in via di finalizzazione con la Spagna e con altri Paesi di accoglienza dei minori russi adottati.

“La sfida chiave per noi – ha sottolineato il funzionario del Cremlino – è quello di arrivare a un accordo che garantisca un adeguato monitoraggio delle condizioni di vita e dell’educazione che i bambini russi adottati trovano in Israele”.

In concreto, a seguito di questi accordi, il ministero dell’Istruzione e della Scienza della Federazione Russa potrà ricevere relazioni periodiche sulla vita e l’educazione dei minori adottati.

Questi meccanismi di monitoraggio sono destinati a funzionare anche nel senso inverso. “Ci possono essere casi di adozione di bambini israeliani da parte di cittadini russi – ha spiegato ancora Dolgov -, data la grande quantità di contatti umanitari bilaterali tra i due Paesi”.

È da ricordare che Israele è stata meta di un intenso flusso migratorio di cittadini russi ebrei, in particolare tra gli anni 80 e 90 nel 900, quando più della metà della popolazione ebraica presente nell’ex Unione Sovietica lasciò il Paese.

 

Fonte: Ria.ru