Affido. Il caso dei 4 fratellini di Cuneo allontanati dalla madre e collocati in 4 istituti diversi arriva alla Camera

Il caso, presentato come “emblematico” è stato esposto durante la presentazione della nuova proposta di legge delega sull’affido, alla Camera.

Il caso dei 4 fratellini di Cuneo allontanati dalla madre è giunto fino alla Camera dei Deputati.

Il legale di parte della mamma e dei piccoli, Domenico Morace, è stato invitato ad esporre il caso, presentato come “emblematico”, alla Camera durante la presentazione della nuova proposta di legge delega sull’affido, da parte di Stefania Ascari (M5S) e Laura Boldrini (Pd) a sostegno dell’esigenza di procedere al più presto a rimettere mano alla delicata materia dell’affido, necessità divenuta più impellente dopo Bibbiano ed altri episodi di cronaca apparsi sulle prime pagine dei giornali.

La vicenda

Una coppia di Cuneo si separa consensualmente. Il giudice stabilisce l’affido congiunto con collocazione presso la madre, nella casa coniugale. Il marito versa regolarmente l’assegno e i quattro figli all’epoca di 14,12,10 e 4 anni intrattengono rapporti con il padre, riporta Avvenire. Durante l’estate 2018, la figlia di 12 anni, rispondendo a una domanda del convivente della madre, rivela di aver subito molestie. La donna “chiama l’uomo e gli fa sottoscrivere una dichiarazione in cui ammette le sue colpe” ma i legali del marito non ci stanno e dichiarano che l’atto “sarebbe stato estorto dall’ex moglie con minacce riguardanti i figli”.

Alienazione Parentale

Il tribunale civile di Cuneo, al quale la madre si rivolge chiedendo l’affido esclusivo dei figli , si legge sul Fatto Quotidiano, in un articolo del 27 luglio scorso, nomina una Ctu per valutare la capacità genitoriale di entrambi. L’indagine si conclude con una diagnosi di alienazione parentale.

 I quattro figli sono così allontanati dalla madre e collocati prima in casa dei nonni paterni e poi ognuno in una comunità differente per “spezzare” il legame “patologico” che avrebbero tra loro.

Intanto i ragazzi chiedono ripetutamente di tornare dalla mamma: “I due maggiori hanno cominciato lo sciopero della fame – riportava Il Fatto Quotidiano a fine luglio  – Il terzogenito ha anche tentato la fuga dalla struttura perché voleva tornare a casa dalla madre e voleva vedere i fratelli. Il piccolo ha raccontato in una lettera la sofferenza per l’inspiegabile crudeltà della separazione dalla madre”.

Una vicenda che sembrerebbe inserirsi di diritto tra il novero dei casi di allontanamento da considerare quanto meno dubbi se non inopportuni.

L’udienza preliminare del processo, si legge su Avvenire, è fissata per fine gennaio.

Intanto si chiede al Tribunale dei minori di rivedere la sua decisione di lasciare i fratellini in comunità e si apprende su Dire, che sono iniziate a fine dicembre le nuove perizie da parte del Consulente tecnico d’ufficio, per verificare eventuali ‘disturbi psichiatrici’ dei minori. Nuove perizie considerate inopportune secondo il legale della donna, che sottolinea, come riportato da Avvenire: “Le loro parole sono già state considerate credibili dagli esperti. Hanno confermato quanto raccontato dalla sorella. Non avevano alcun motivo di essere allontanati dalla madre” versione contestata dai difensori del padre, mentre secondo il tribunale dei minorenni tra mamma e figli esisterebbe un legame a rischio.

Ma si chiede il quotidiano questa ipotesi “è sufficiente per smembrare una famiglia già così duramente provata dal dissidio dei genitori?”