Afghanistan: …e invece di un attentato ci fu un’adozione

Ha fatto il giro del mondo il caso di Pola, la neonata abbandonata giovedì scorso al margine di una strada, ritrovata e accolta da una truppa di soldati polacchi di stanza nel Paese. Da dove venga non si sa, ma quel che è certo è che è arrivata come una vera sorpresa.

In Afghanistan attentati e abbandoni sono all’ordine del giorno. La piccola Pola era stata lasciata avvolta in un asciugamano, fagotto informe che i soldati, unici passanti nel raggio di kilometri, hanno dapprima identificato come un pericoloso pacco bomba.

Allertati dalla vicina base operativa di Waghez sulla presenza di un potenziale ordigno di fattura terroristica, i militari, approssimatisi con ogni cautela sul luogo della segnalazione ed equipaggiati in tenuta anti-bomba, non hanno creduto ai loro occhi.

Riportata alla base è stata affettuosamente “battezzata” secondo il nome della patria lontana, la Polonia. Con un biberon e una prima serie di cure già prestate, la piccola è stata trasportata all’ospedale provinciale di Ghazni in compagnia dei soldati. È stata chiamata Aria, nome afgano. I nuovi mamma e papà di Aria sono due 29enni che da quattro anni provano senza successo ad avere un figlio. Mohammad Zahir e la moglie le hanno tentate tutte, dagli ospedali esteri agli appelli ai mullah, e mai si sarebbero aspettati di avere questo dono dalla strada.